Fratelli d’Italia e Lega a Como temono Rapinese: «Svegliamoci o perderemo voti»

Comune Dal sindaco toni “soft” con la destra. E i partiti temono di farne le spese in futuro. Molinari: «Dobbiamo reagire, non è facile». Santin: «Tanti l’hanno scelto ma sono delusi»

Rapinese “ruba la scena” alla destra.

Negli ultimi giorni, tra consiglio comunale e social network, il sindaco Alessandro Rapinese si è rivolto con durezza nei confronti dei rappresentanti del centrosinistra. Contro il Pd ha pubblicato un video, il tema era un’assemblea pubblica sulla cura dei sentieri del Monte Goj e Rapinese ha finito per tirare in ballo ironicamente perfino «il poster di Elly Schlein», la segretaria dei democratici. Al gruppo di minoranza Scelta Civica, partiti i lavori al campo Gigi Meroni o allo skate park, ha risposto con dei «bla bla bla». In aula non manca di ricordare alla capogruppo dei democratici Patrizia Lissi o più spesso al capogruppo di Svolta Civica Vittorio Nessi che hanno perso le elezioni «e ancora rosicano». Un atteggiamento letto da molti come di scherno.

Nei confronti della destra, invece, silenzio, nessun attacco mirato alla Lega o a Fratelli d’Italia. «Si sta costruendo un futuro conquistando l’elettorato di destra – suggerisce il consigliere Giordano Molteni, già candidato di Fratelli d’Italia e ora passato al gruppo misto – una destra con la quale in buona parte si identifica. Non è un caso: non manca mai di attaccare e offendere la sinistra. Reagire diventa complicato». In consiglio Fratelli d’Italia può contare sul giovane capogruppo Lorenzo Cantaluppi e su Antonio Tufano. Nel partito c’è tensione, il dibattito sull’organizzazione interna è aperto. «Sicuramente Rapinese governa la città con i voti del centro destra – dice il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Stefano Molinari – è un dato di fatto. Reagire, lo dico con sincerità, oggi non è facile. Dobbiamo essere più incisivi, dobbiamo fare meglio opposizione. E per riuscirci non dobbiamo lasciare soli i nostri consiglieri, ma far parlare il partito». Fratelli d’Italia sul tema vuole organizzare un vertice con le segreterie provinciali di Lega e Forza Italia, ma i vari partiti dell’alleanza non sempre hanno posizioni univoche, anzi.

Il Carroccio

La Lega a Palazzo Cernezzi esprime soltanto un consigliere: «Il sindaco attacca le opposizioni solo se gli è utile, altrimenti lusinga gli esponenti della Regione e del governo sperando di ottenere qualcosa – dice la capogruppo della Lega Elena Negretti – io spero che il modo di porsi che ha Rapinese faccia cambiare idea ai comaschi. Il primo cittadino è istituzione e come tale si deve comportare». Non ci sono però in cantiere grandi iniziative per fare davvero opposizione da destra. Al centro partiti come Forza Italia non hanno nemmeno più un rappresentante in consiglio.

L’opinione

«All’inizio abbiamo lasciato a Rapinese un po’ di tempo e beneficio del dubbio - così Laura Santin, segretaria provinciale della Lega – adesso però molte attese stanno venendo meno e su molti temi siamo in netto disaccordo. Molti cittadini che l’hanno votato stanno cambiando idea. Lui è vero si sta creando una visibilità importante, anche fuori dai confini della città. Ma non abbiamo paura. È presto per preoccuparsi delle prossime elezioni, lavoriamo sul presente».

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