Focolaio Covid a Como, la casa di riposo si blinda. Una vittima e venti anziani contagiati

Rsa Casi alle “Marcelline” di via Tommaso Grossi, scatta lo stop all’ingresso dei parenti: «Il virus non è sparito e per i fragili, anche se vaccinati, rappresenta ancora una minaccia»

Covid alle Marcelline, nella casa di riposo di via Tommaso Grossi ci sono una ventina di anziani in isolamento e si è verificato anche un decesso.

Ieri fuori dalla residenza per anziani Casa Marcellina è stato appeso un avviso per i familiari: «Per la presenza di un focolaio Covid - si legge - si informa che dal 22 febbraio la struttura rimarrà chiusa alle visite dei parenti fino a data da destinarsi. Attiveremo subito il servizio di video chiamata».

Un equilibrio delicato

E dire che in questi ultimi mesi la pandemia sembrava ormai archiviata. «Purtroppo non è così – spiega il direttore sanitario della struttura, Gennarino Balestra – in breve tempo abbiamo tracciato e isolato una ventina di casi Covid. La maggior parte degli ospiti per fortuna sta “benino”. Però come al solito stiamo parlando di persone molto fragili, anche ultra novantenni, con degli equilibri già delicati. Una persona per complicanze purtroppo è deceduta. Peraltro faccio notare che si tratta di cittadini coperti da almeno quattro dosi di vaccino, cinque nel caso della persona che è purtroppo venuta a mancare». La circolazione del virus però è ormai molto ridotta, le infezioni non sembrano più essere pericolose, i ricoveri non preoccupano gli ospedali. Lo dicono gli stessi specialisti. «Diciamo che è cambiato l’approccio generale – dice ancora Balestra – ma il virus non è sparito. Per i soggetti più a rischio l’infezione rappresenta ancora una minaccia».

Attenzione ancora alta

Rispetto all’ultima settimana i contagi Covid a Como sono aumentati del 9%, al contrario di quanto accaduto nel resto della Lombardia dove si è registrata una flessione. Ma parliamo comunque di pochi casi. Certo sono ormai pochissimi anche i tamponi che vengono analizzati, regole e restrizioni sono quasi ovunque decadute. L’occupazione dei posti letto ospedalieri nella rete regionale è compresa tra l’1% e il 2%, insomma poca cosa.

Quanto alle vaccinazioni la campagna si è fermata da mesi. L’attenzione nelle Rsa però è ancora molto alta. Tutte le strutture dedicate alla terza età sono accorte, temono che il virus possa ancora fare danno all’interno delle residenze per anziani. E ogni tanto qualche positività emerge.

«È così, oggi noi non abbiamo casi positivi – dice Marisa Bianchi, direttore generale della Ca’ d’Industria – ma tra Natale e Capodanno anche noi abbiamo avuto un cluster. Una trentina di casi isolati e gestiti internamente a Le Camelie. Abbiamo avuto anche un ricovero, poi rientrato. Nelle nostre tre sedi la stragrande maggioranza degli ospiti è stata vaccinata con quattro se non con cinque dosi. Nel nostro settore l’attenzione è ancora molto alta». Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, fa notare come nell’ultima settimana dopo mesi di continuo calo a livello nazionale si è registrata una piccola inversione di tendenza, un +2,4% di ricoveri nei reparti. Fiaso parla di ospedalizzati «già fragili, anziani e con altre patologie».

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