Guasti, scavi e la frana:
«Como ostaggio dei cantieri»

Albate, Camerlata, Como Sole: non finiscono i disagi causati dalla rete colabrodo del teleriscaldamento. Brutte notizie anche in via per San Fermo dove i lavori si sono fermati e il Comune per il momento non è intervenuto

Sembrano non avere fine i disagi alla rete alla rete del teleriscaldamento Comocalor. Alle proteste delle famiglie rimaste al freddo si aggiungono i fastidi arrecati dai cantieri.

Tempi incerti

Nella parte alta della città, a partire da Albate e Camerlata fino ad arrivare a Como Sole sono numerose le aree di scavo predisposte al fine di ricercare prima e riparare poi i guasti alle tubazioni. All’inizio di salita Cappuccini i lavori sono partiti venerdì 24 gennaio. Ad oggi parte della carreggiata è coinvolta dagli scavi, non si sa quando verrà ripristinata. Nella giornata di sabato scorso, ha raccontato una residente, gli operai hanno lavorato senza soste. Poco più in basso, all’incrocio tra via Cressoni e via Monte Grappa, il manto stradale è stato rimosso per controllare i tubi dell’acqua calda.

Qui un cartello segnala che il cantiere, che evidentemente rappresenta un ostacolo alla circolazione dei veicoli, prosegue dal 17 dicembre. Anche in questo caso non sono riportate date possibili di fine lavori. Situazione molto simile a Camerlata: in via De Simoni parte della strada è sede di scavi, in via Colonna sono stati fatti dei rattoppi sulla pavimentazione, intervento non risolutivo perché qualche metro più avanti, in piazza Camerlata, non lontano dalla fermata degli autobus, esce del vapore dagli stessi tombini, sotto gli occhi stupiti dei passanti. Non è però questo l’unico punto dove si può assistere al fenomeno dei “geyser”.

Basta spostarsi in direzione Albate, in corrispondenza dell’area verde di via Roncoroni. Proprio qui la scorsa settimana un pensionato, mentre portava il cane a passeggio, si è ritrovato con il piede immerso nell’acqua bollente a seguito di un cedimento del terreno su cui camminava. Ha riportato un’ustione ed è stato portato al pronto soccorso. La zona è stata transennata ma non ancora messa in sicurezza, è infatti visibile la buca e al suo interno i gorgoglii dell’acqua fuoriuscita dalle condutture. Necessario procedere con interventi definitivi per scongiurare che un altro episodio del genere possa ricapitare nel prossimo futuro, dato che i giardinetti di via Roncoroni sono frequentati da molte persone a piedi. Comocalor ha riconosciuto la presenza di perdite idriche nell’impianto del teleriscaldamento sulla base di indagini e analisi effettuate grazie all’uso della termocamera. Inoltre, ha fatto sapere di non poter arrivare dappertutto, complice il fatto che una completa riqualificazione della rete significherebbe lasciare al freddo in pieno inverno centinaia di abitanti.

Nelle case

Diciassette, massimo diciotto gradi è la temperatura interna registrata in questi giorni da un residente in un condominio di via Oltrecolle che è stato costretto ad attrezzarsi con stufette elettriche per ottenere un po’ più di calore in casa. I caloriferi, secondo questa testimonianza, sono tiepidi dall’inizio dell’inverno e non sono mai stati veramente caldi. La fortuna è che, per ora, le giornate soleggiate e il clima mite hanno allentato la morsa del freddo e di giorno non si scende mai sotto lo zero.

Nessuna novità invece sul fronte via per San Fermo. La strada resta chiusa al traffico dopo la frana dell’ormai lontano 18 dicembre. Da giorni non si vedono più operai al lavoro e a breve, se non giungeranno rassicurazioni o spiegazioni dal privato proprietario dell’area su cui sorge la strada, sarà il Comune a farsi carico della manutenzione. Con probabile allungamento dei tempi previsti per la riapertura.

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