Il lungolago finito? Slalom tra i tubi, pozza d’acqua verde e giardini-giungla

La situazione La passeggiata si presenta a turisti e residenti con diversi difetti ancora irrisolti. E per via della piena degli scorsi giorni sulla prima corsia della strada si è formato uno “stagno”

Si avvicina l’inizio dell’estate, ma il lungolago di Como si presenta a turisti e visitatori tutt’altro che ultimato. Tra tubi e cavi, parapetti provvisori, fioriere che ancora attendono lo sbocciare dei fiori, panchine troppo esposte al sole in attesa che gli alberi crescano e portino un po’ di ombra, e il cantiere abbandonato dei giardini a lago che si è ormai trasformato in una giungla con l’erba altissima, la passeggiata non si mostra certo nella migliore delle sue forme.

Insetti e cattivo odore

A mancare sono ancora i dettagli. Piccoli o grandi che siano, sono proprio i dettagli che, nel loro insieme, se perfezionati riuscirebbero a dare l’idea di un progetto compiuto. La fioriera affacciata su piazza Matteotti, ad esempio, dove il verde ha raggiunto la piena fioritura, presenta però al centro un tubo color grigio che fa capolino tra erba e fiori. È simile la situazione dei tubi che sbucano da terra a lato della ciclopedonale. Pista che tra l’altro spesso è così affollata di pedoni che non è raro vedere i ciclisti optare per la strada . L’erba in molti punti ancora non è cresciuta e i tubi, probabilmente necessari a irrigare il terreno, sono ben visibili. Stessa situazione anche sull’altro lato del lungolago, sulla la passeggiata ex Amici di Como: alle spalle delle panchine gli alberi sono circondati da terra brulla, in attesa che cresca l’erba e anche puntellata qui e là di tubi in plastica blu o neri. E altri tubi arancioni si vedono tra i bastioni del lungolago all’altezza della darsena.

A peggiorare la situazione, in questi giorni, c’è una pozza d’acqua sulla prima corsia della strada. Qui, a causa del caldo, l’acqua traboccata dai tombini è diventata stagnante, con tanto di zanzare e rifiuti galleggianti, ha assunto un colore verdognolo e ieri emanava nell’aria un tanfo decisamente poco piacevole. Saltano all’occhio anche i gradini che scendono nel lago e che in questi giorni sono sporchi di melma e alghe verdi. A pochi metri dai gradini, sul fondale, si scorgono anche due cestini usa e getta, di quelli posizionati da Aprica lungo la passeggiata, finiti in acqua.

I parapetti rotti

Ormai noto invece il problema dei parapetti provvisori, disposti dal Comune per ragioni di sicurezza, in attesa di quelli definitivi. I provvisori però si presentano con le aste di metallo piegate dal peso di chi vi si appoggia in attesa del battello e talvolta sporgenti verso l’esterno.

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