Il Papa: «Cantoni a Como un altro anno»

Sant’Abbondio L’annuncio del cardinale Mario Grech durante il Pontificale a nome del nunzio apostolico. Oggi il vescovo compie 75 anni, età in cui i presuli sono tenuti a presentare le dimissioni al Pontefice

Como

«Com’è noto, quando arriviamo all’età di 75 anni, dobbiamo presentare le nostre dimissioni. Il vostro pastore, che è corretto e obbediente, l’ha già fatto: domani (oggi per chi legge, ndr) dovrebbe concludere il suo ministero. Ma il Santo Padre, come ci ha comunicato il nunzio apostolico, gli ha concesso un altro anno per proseguire il suo ministero in questa Chiesa, con l’aiuto di Sant’Abbondio».

L’applauso

Sono state accolte con un grande applauso le parole con cui il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ieri pomeriggio in Duomo ha annunciato la proroga dell’incarico del cardinale Oscar Cantoni quale guida della Diocesi di Como. Lo ha fatto in una circostanza del tutto particolare per la Chiesa lariana, nella solennità del patrono Sant’Abbondio. Ma anche alla vigilia del 75esimo compleanno del nostro porporato, il quale – secondo il diritto canonico – ha dovuto rimettere il proprio incarico nelle mani di Papa Leone XIV.

Per il tramite del nunzio, l’arcivescovo Petar Rajič, il nuovo Pontefice – che ben conosce Cantoni avendo collaborato con lui per alcuni anni, fino alla sua elezione a successore di Pietro, a Roma all’interno del Dicastero dei Vescovi – ha dunque ufficializzato la scelta di rimandare il termine del suo ministero episcopale, a differenza di quanto successo con gli ultimi presuli. Papa Francesco, infatti, il 4 ottobre 2016 accolse le dimissioni di monsignor Diego Coletti, a dieci giorni dal suo 75esimo compleanno. Qualche mese in più a capo della Diocesi rimase monsignor Alessandro Maggiolini, nato il 15 luglio: per l’esattezza, terminò il mandato il 2 dicembre 2006.

Insomma, per almeno altri dodici mesi proseguirà l’esperienza a servizio della vasta Chiesa lariana avviata il 27 novembre del 2016, quando il vescovo Oscar prese possesso della Diocesi in una solenne celebrazione in Cattedrale, alla presenza dell’allora metropolita, il cardinale Angelo Scola. Decisamente solenne anche la liturgia di ieri, presieduta – come detto – dal segretario generale del Sinodo dei Vescovi, a Como già da sabato in occasione dell’assemblea del popolo di Dio, dal tema “Sinodalità: uno stile da assumere”. «Questo stile – ha detto Grech – non può essere che quello del Signore Gesù che incontriamo nella sua Parola e intorno alla sua mensa nella celebrazione eucaristica».

Provando a calare nel concreto la dimensione sinodale, è impossibile non riconoscere che una strada – in fondo – già è stata tracciata, fin dai tempi di Cristo e, quindi, del patrono Abbondio, il quale «fu inviato a Costantinopoli, come legato di Papa Leone Magno, con l’incarico di ristabilire l’unità della fede in un contesto segnato da molte divisioni e molti conflitti». Si tratta della duplice via «della mitezza e della piccolezza», come ha ricordato il cardinale maltese.

La via della mitezza

«Mentre intorno a noi infuriano conflitti che insanguinano la terra, che ci lasciano impotenti e senza parole; mentre il mondo sceglie la via del conflitto e il rumore delle armi, noi, discepoli e discepole di Gesù, siamo chiamati a scegliere la via della mitezza», ha spiegato Grech. E ha aggiunto che «l’umile è colui che è non si affida a mezzi potenti, ma che è solamente sé stesso davanti alle fatiche della vita». Insomma, «l’esempio di Sant’Abbondio ci sproni a camminare, la sua intercessione ci sostenga», ha concluso Grech, riprendendo le parole pronunciate da Cantoni all’inizio della messa. «Chiediamo al Signore – ha detto il vescovo – che il nostro patrono continui a vegliare su di noi e ci aiuti a promuovere sempre di più nella Chiesa la dimensione sinodale e missionaria».

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