Il vaccino perde forza
Raddoppiati i casi
tra gli over 60 anni

Ora la terza dose è sempre più necessaria. I numeri degli ultimi tre mesi di contagi lo confermano. Tornano ad aumentare i ricoveri negli ospedali lombardi

Prima erano soprattutto i giovani a contagiarsi. Da un mese a questa parte, invece, l’incremento di casi positivi al Covid si registra soprattutto nella fascia d’età oltre i sessant’anni. Una conferma (oggettiva) nei numeri di quanto gli esperti vanno dicendo ormai da settimane: i vaccini stanno perdendo la loro efficacia ed è urgente il ricorso alla terza dose, per evitare un ritorno al passato che nessuno auspica.

I dati in questioni sono una rielaborazione degli elenchi degli “attualmente positivi” comunicati dall’Ats Insubria. In particolare abbiamo preso in considerazione, e aggregato, tutte le età dei comaschi contagiati con riferimento a tre momenti storici differenti: l’ultima settimana di agosto (il giorno è il 24, per la precisione) e poco prima della metà di ottobre e di novembre (il giorno, in questo caso, è il 12). L’intenzione era comprendere se e in che modo si è modificato l’andamento dei contagi con riferimento alle età. Ecco cosa dicono i numeri: che al rientro dalle vacanze, ad agosto, la fascia d’età in assoluto più interessata dai contagi era quella tra i 10 e i 29 anni con quasi il 42% dei casi. All’epoca si disse che le feste e gli assembramenti durante le ferie soprattutto dei più giovani avevano portato a un incremento dei tamponi positivi. E così in effetti confermano i dati. Peraltro i giovani percentualmente hanno aderito in misura minore alla campagna vaccinale.

Ad agosto gli over sessanta contagiati rappresentavano appena il 15% del totale. Segno che i vaccini facevano il loro dovere.

Dopo ottobre

Con ottobre le cose sono cominciate a cambiare. Sono aumentati in modo sensibile, percentualmente, i positivi tra i bambini (quasi il 13% dei contagi ha riguardato la fascia 0-9 anni) segno che il ritorno all’asilo e nelle scuole aveva inevitabilmente messo in movimento il virus tra i più giovani. Sono calati (più che dimezzati) i casi tra i ragazzi della fascia under 30 e cresciuti - seppur ancora di poco - i numeri tra gli over (si è passati dal 9,6 all’11%). Anche questo dato ha una spiegazione: un mese fa ancora i vaccini garantivano uno scudo di anticorpi sufficiente a non far aumentare sensibilmente il numero di contagi (tra l’altro i dati nazionali indicano come nonostante i non vaccinati siano il 15% della popolazione, rappresentano il 42% dei contagi e soprattutto il 66% dei ricoveri in terapia intensiva).

L’ultimo dato del 12 novembre cambia tutto: la percentuale di “attualmente positivi” nella fascia degli over 60 - che ormai ha fatto il vaccino oltre sei mesi fa - è quasi raddoppiata rispetto ad agosto (dal 15 al 28%). Ma più in generale aumentano percentualmente tutte le fasce d'età oltre i 40 anni. Questo dato, unito a quello relativo ai richiami per la terza dose (in Lombardia solo il 17% della popolazione over 60 ha già fatto il cosiddetto “booster”) fornisce già di per sé la chiave di lettura di ciò che sta succedendo.

Il bollettino

Infine i dati aggiornati a ieri. In provincia di Como sono stati registrati 39 nuovi contagi (1.020 in tutta la regione) con una percentuale dell’1% di tamponi positivi sul totale di quelli analizzati. Tornano a crescere, però, i ricoveri nei reparti ordinari: altri 11 in più in Lombardia (ora sono 441) ma un paziente in meno in terapia intensiva. Preoccupa il dato sui decessi: ieri un’altra vittima in provincia, salgono a tre i morti per virus nel fine settimana.

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