La battaglia di 80 genitori per rendere Como «più verde e con più parchi giochi»

Infanzia Un nuovo gruppo nato dall’idea di una coppia statunitense: «Nessuna finalità politica, dialogo con il Comune nell’interesse dei bimbi»

Un gruppo di genitori residenti in città, in buona parte stranieri, ha fatto partire da Whatsapp una battaglia per rendere belli i parchi e migliorare i servizi per l’infanzia.

Alla fine dell’anno scorso un gruppo di mamme con bambini piccoli ha iniziato come spesso succede in chat a discutere dei bisogni e degli interessi dei figli. Delle scuole, delle attività che è possibile fare in centro e in particolare delle aree verdi e dei giardinetti. All’inizio le attenzioni si sono concentrare per esempio sul parchetto di via Vittorio Emanuele, da tempo chiuso per riqualificazioni. Poi però il cerchio si è progressivamente allargato, coinvolgendo tra le 70 e le 80 famiglie. Il gruppo di genitori ora punta a diventare un’associazione formale, “ComUnity”, «per creare insieme spazi e proposte nuove» si legge nel logo.

«Siamo tutti genitori, alcuni comaschi, ma molti sono provenienti da altre nazioni e da altre zone d’Italia – spiega Giulia Erickson, la referente di ComUnity – oggi comunque abitiamo tutti in città. Avendo figli ci siamo conosciuti nell’ambito scolastico e con Whatsapp abbiamo iniziato a condividere gli interessi in comune. Soprattutto relativi ai parchi, alle aree verdi, ai giardinetti e agli spazi polifunzionali per il tempo libero. Ci siamo interessati e abbiamo cercato di prenderci a cuore il destino di queste aree ludiche. Le prime segnalazioni sono partite dal centro storico, per esempio ci siamo concentrati sui giardinetti di via Vittorio Emanuele. Poi però nel gruppo, sempre più grande, sono arrivate segnalazioni anche dai quartieri. Da Monte Olimpino a Prestino». Su Whatsapp sono iniziati ad arrivare troppi messaggi. E così ComUnity ha aperto anche un gruppo Facebook. I membri attivi sono 84, gli amministratori sono tutte mamme dai nomi anglofoni. Questi genitori hanno fatto circolare un sondaggio tramite Google che ha raccolto circa 500 risposte tutte inerenti lo stato dei parchi gioco. L’insoddisfazione copre il 71% del campione.

«Ci siamo allora rivolti al Comune e siamo stati ascoltati dal sindaco Alessandro Rapinese – dice sempre Erickson – come pure dai dirigenti competenti. Non abbiamo finalità politiche, ma vogliamo collaborare per il bene della città». Lo stesso primo cittadino ha detto loro di essere «felice di collaborare con ComUnity a vantaggio della qualità dei parchi e delle aree gioco».

Più in generale la riflessione lanciata da ComUnity riguarda i diritti dei minori. «Esiste una connessione diretta tra l’offerta di aree verdi nelle aree urbane e i diritti dei minori – scrive il gruppo di genitori in un comunicato - non solo il diritto al gioco e al tempo libero: anche quelli che attengono allo sviluppo sociale, relazionale e fisico, nonché il diritto alla salute. Insomma, per poter avere uno sviluppo ottimale, i bambini e i ragazzi di tutte le età hanno bisogno di spazi di gioco creativi, sicuri, inclusivi e ben curati, sia al chiuso che all’aperto. Secondo le persone che hanno risposto al nostro sondaggi Como, oggi, non ha in tal senso un’offerta adeguata».

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