«Landriscina meglio
degli ultimi sindaci
Io candidata? Ma no...»

Intervista ad Alessandra Locatelli (Lega), a ssessore regionale. È stata ministro per due mesi e vicesindaco dal 2017 al giugno 2019

L’esponente della Lega più in vista nella città di Como è certamente Alessandra Locatelli. È stata segretario cittadino del partito e vicesindaco con Mario Landriscina, poi Matteo Salvini l’ha spedita al Governo - ministro della Famiglia per meno di due mesi, nel “Conte 1” - e quindi in Regione, dove guida dal gennaio scorso l’assessorato alla Solidarietà sociale e alla Disabilità. Ancora attivissima nel capoluogo e su tutto il territorio comasco, si mostra quasi stupita quando le chiediamo della possibile ricandidatura di Mario Landriscina alle elezioni dell’anno prossimo: «Non mi pare che abbia fatto danni, a differenza di altri, no? Normale quindi che si vada avanti con lui...».

Il centrodestra comasco è diviso sull’ipotesi di un Landriscina bis: la Lega lo considera il nome giusto?

Mario sta lavorando, sta dando il massimo, è normale che vada avanti, non vedo perché non dovrebbe. Questa è la mia opinione. Poi come Lega e come centrodestra è previsto un chiarimento a breve sui tavoli regionali e nazionali, si deciderà in quella sede.

Si rischia una spaccatura?

Mi auguro che il centrodestra resti unito. Mario ha lavorato bene, con in mezzo quasi due anni di Covid. Di sicuro non ha fatto danni, a differenza di altri anche in epoche recenti. Se poi mi chiedere se si può fare meglio, la risposta è certamente sì e allora cerchiamo di farlo.

Ma mi pare che il centrosinistra e Rapinese abbiano i loro problemi, mi risulta che il centrosinistra non abbia un candidato. Capisco che si parli di elezioni, ma mancano otto mesi.

Sì, ma proprio Matteo Salvini ha dichiarato che vuole candidati in tempi rapidi, ha invitato a non ripetere l’errore di una partenza ritardata della campagna elettorale...

Credo che nell’arco di poche settimane ci sarà questo chiarimento perché, come in effetti ha detto Salvini, vogliamo definire presto i nomi.

Esclude una sua candidatura? Se il leader del suo partito glielo chiedesse?

Salvini mi ha appena chiesto di lavorare in Regione, con un ruolo molto impegnativo, reso ancora più delicato dall’emergenza Covid. Sono arrivata a gennaio, qui si sgobba dalla mattina alla sera, direi che resto qui.

E Alessandro Fermi? C’è chi dice che il suo recente passaggio alla Lega sia legato a una possibile candidatura a Como.

Stiamo lavorando bene insieme, sono sicura che darà un contributo importante, stiamo già raccogliendo i primi frutti. Ma non mi risulta proprio questa voce sulla candidatura.

Non crede che su Landriscina sia impossibile compattarsi?

La volontà è di essere forti e uniti, sul territorio come a livello nazionale, infatti come vedete si susseguono gli incontri tra i leader del centrodestra. Poi da cittadina comasca ritengo che Landriscina stia facendo bene, meglio di altri sindaci degli ultimi tempi.

Cosa ha fatto di importante per la città?

Dal punto di vista della sicurezza e delle piccole cose sono stati fatti passi avanti, poi penso agli asfalti, alle telecamere per la sicurezza, agli accordi con Comuni vicini. Si è rimasti invece un po’ fermi su giardini e sport, si poteva fare di più.

Stoccata all’assessore Marco Galli, che si è dimesso. Ma gli addii sono stati ben 6, un po’ tanti non crede?

Mi pare che quello di Galli sia stato l’unico addio polemico, ha avuto una possibilità e ha deciso di non coglierla. Tutti gli altri sono stati avvicendamenti fisiologici, per ragioni personali o di lavoro, che ci possono stare nell’arco di cinque anni, sono normali assestamenti.

A giudicare dal presenzialismo di queste settimane, Landriscina sembra propenso a riprovarci, anche se non l’ha dichiarato ufficialmente.

Come anche voi avete notato è più presente alle iniziative e sotto il profilo della comunicazione. C’è stata sicuramente una carenza nel comunicare quanto di buono è stato fatto fin qui dal Comune.

Teme l’astensionismo?

L’astensionismo è preoccupante e anche per questo, come dicevo, si vuole iniziare a lavorare presto, con i nomi dei candidati decisi a breve. C’è insofferenza da parte di alcune persone, pesano di certo i problemi causati dalla pandemia, e questo in parte può spiegare il non voto.

Il clima è teso un po’ ovunque.

Spero che questa insofferenza non sfoci in violenze, come purtroppo accaduto alla nostra sede cittadina, che è stata presa di mira, e come era accaduto in precedenza ad alcune sedi sindacali.

C’è un evidente distacco tra politica e cittadini.

Siamo sempre stati presenti sul territorio, siamo un partito che punta sulla partecipazione e il coinvolgimento, le restrizioni dovute al Covid ci hanno costretto a cancellare alcune occasioni di confronto e di dialogo con i cittadini. Eppure mai come oggi le persone hanno bisogno di raccontare i problemi, di dire la propria, ecco perché stiamo ripartendo con tutti i banchetti e le consuete iniziative sul territorio.

Landriscina prenderà la tessera della Lega?

Non perde occasione per dire che siete stati sempre fedeli.

Non saprei, non credo, lo dovreste chiedere a lui. Noi come Lega di sicuro siamo stati al suo fianco e siamo sempre stai coerenti, com’è giusto che sia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA