Cronaca / Como città
Lunedì 15 Dicembre 2025
L’aria non migliora. Cresce il livello delle polveri sottili
Ambiente Negli ultimi vent’anni qualche passo avanti ma il quadro generale rimane molto problematico. Il professor Aliverti: «Necessari interventi concreti»
La qualità dell’aria nel Comasco fatica a migliorare, rispetto al 2024 la quantità di inquinanti media quest’anno è di poco aumentata.
Arpa Lombardia la scorsa settimana ha celebrato i suoi primi 25 anni di impegno per l’ambiente, un lavoro importante a proposito di aria, acqua e più in generale per la salvaguardia del nostro territorio. I miglioramenti in materia di inquinamento atmosferico, significativi e abbastanza costanti negli ultimi venti anni, non sono però ancora così netti. Il problema per i nostri polmoni in pianura Padana lungi dall’essere risolto.
Effetto “catino”
Nel 2025 a Como è vero che i giorni di sforamento dei livelli di Pm10, il particolato più grosso, sono scesi, almeno per il momento, da ventuno a nove. E però la media annuale dei microgrammi di particolato che circolano in ogni metro cubo d’aria nel Comasco sono saliti da 21 a 22. Vicino a noi peggiora, di poco, anche l’aria a Lecco e Sondrio. Lieve diminuzioni sono invece state registrate a Milano e Monza, dove però dal calcolo è stata esclusa la stazione fissa con i rilevamenti peggiori. L’area metropolitana lombarda in particolare resta secondo gli ambientalisti oppressa dallo smog. Nel Comasco sono da monitorare anche i livelli di Pm2.5, più sottile e di biossido di azoto, No2, altra fonte tossica per il nostro organismo.
«Basta guardare Google Maps – spiega il professor Andrea Aliverti, comasco docente di ingegneria biomedica al Politecnico di Milano ed esperto di qualità dell’aria e delle patologie all’apparato respiratorio causate da smog e particolato – di recente la mappa rileva anche la qualità dell’aria. La nostra pianura Padana è una grande macchia rossa in un continente spesso dipinto di verde. È vero che rispetto a inizio millennio le cose sono migliorate a proposito di smog, ma il tema inquinamento atmosferico resta nella nostra agenda ed ha bisogno di scelte e azioni concrete».
Per la verità Como è al confine della grande macchia rossa che non fa respirare il nord Italia, oltre alle Alpi l’aria è più pulita. In questi giorni comunque l’inquinamento atmosferico è peggiorato, le condizioni meteo sono state nel fine settimana favorevoli all’accumulo di particolato. Le cose dovrebbero cambiare da martedì.
L’attività
Tornando ad Arpa l’agenzia regionale non si occupa solo di aria, ma anche di neve, riserve idriche, di siti da bonificare, di rifiuti e discariche, di fiumi e laghi, di rumore, sono molti i temi toccati dai 31 tecnici in servizio a Como e a Varese. La sede di nostra competenza ha ricevuto 55 chiamate in emergenza negli ultimi dodici mesi, ha effettuati 65 sopralluoghi e 183 campionamenti a proposito di inquinamento ambientale, altri 86 su depuratori. «Nel 2025 a Como e Varese il dipartimento ha svolto un’intensa attività: oltre 70 controlli su impianti industriali e di trattamento rifiuti, più di 180 verifiche sugli scarichi idrici, 40 interventi su emissioni atmosferiche e 25 controlli di sorgenti sonore. Particolare attenzione è stata dedicata alle radiazioni non ionizzanti (17 misurazioni effettuate e 350 pareri emessi) e alle bonifiche, con 414 siti a vario titolo oggetto di procedure di bonifica tra Como e Varese e circa 700 dichiarazioni annuali per terre e rocce da scavo inviate all’agenzia che effettua controlli sul 25% dei casi».
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