L’eterno cantiere
«Sempre più brutto
il nostro lungolago»

Como: da viale Geno ai giardini solo lavori. Residenti e commercianti stanchi del biglietto da visita. Ado Franchini: «Inaccettabile non vi siano progetti veri»

Tra i lavori al molo e le paratie il lungo lago è da mesi un cantiere che va da viale Geno ai giardini.

Davanti a Sant’Agostino, nonostante le transenne e le ringhiere, è tutto fermo da mesi, degli operai non c’è nemmeno l’ombra, il nuovo porto è un fantasma. Scesi dalla stazione turisti e visitatori si imbattono in una gincana di blocchi di cemento e passaggi obbligati, fori nell’asfalto che costringono a cambiare marciapiede.

Viaggio tra i lavori

Proseguendo verso piazza Cavour i cantieri per le opere idrauliche procedono invece speditamente e chi cammina dal lato del lago si trova accanto ruspe ed escavatori, poi alte palizzate con sotto le pompe che continuano a espellere grandi quantità d’acqua per consentire le lavorazioni nel fondale. Infine arrivano le palancole che spuntano dal lago con il loro color ruggine poco prima della biglietteria. A ben vedere le ringhiere arrivano anche oltre, per delimitare la temporanea passeggiata degli Amici di Como.

Perfino all’inizio dei giardini a lago, in eterna attesa di una riqualificazione ancora ferma nelle pastoie della burocrazia comunale, c’è un quadrilatero di transenne a difesa di cemento e materiali da cantiere.

Le lavorazioni per le paratie, consegnato alla ditta nel luglio del 2020 con una fine prevista per la prossima primavera, sembra essere meglio sopportato dalla maggior parte dei comaschi. Almeno lavorano, è il commento più frequente. Il cantiere al molo in Sant’Agostino invece è più indigesto perché dopo più rinvii sono quasi sei mesi che di passi avanti non se ne vedono.

«Tutto il lungo lago è bloccato – commenta Fulvio Pizzetti, titolare di Panino Buono, lato viale Geno – è un cantiere unico. I lavori delle paratie proseguono, è vero, speriamo bene. Ma tra rumori e polvere è comunque un guaio. Quelli al molo invece sono fin troppo silenziosi. Ripartire dopo il Covid così non è stato il massimo. Per attività come la mia le ricadute economiche sono state ingenti, c’è stato un calo della clientela e del lavoro reale».

«L’aspetto estetico del lago ne risente, è un fatto – ragiona Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti – le lentezze al porto di Sant’Agostino, una vera porcheria, si aggiungono ai cantieri già in corso. Il molo si poteva tenere aperto fino al vero inizio delle opere».

Il lungo lago è il biglietto da visita della città. Per arredare il lungo lago una volta concluse nella primavera del 2022 le opere idrauliche l’amministrazione non ha ancora un progetto pronto. L’intenzione, a settembre, è chiedere l’opinione dei cittadini.

Nessun progetto futuro

«È un fatto inaccettabile, per questo luogo così prezioso, messo sotto sopra dai cantieri, manca ancora un progetto – dice Ado Franchini, noto architetto comasco – La cosa più grave è che si suppone di sistemare il lungo lago una volta chiusa la partita delle paratie con degli arredi, insomma vasi e panchine. Quando invece una buona amministrazione dovrebbe immaginare spazi collettivi, guardando al futuro, senza fermarsi all’arredamento utile ad un giardinetto. Como si affaccia sul lago. Già il dialogo con l’acqua è interrotto dalle paratie, almeno pensiamo ad una bella idea per il lungo lago che verrà». Possibilmente non una brutta spianata.
S.Bac.

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