Lungolago di Como rovente, mancano le panchine e l’ombra: impossibile riposarsi al fresco

La situazione Le piante nelle fioriere sono troppo giovani e la passeggiata è “rovente”. Per le sedute sul modello di Ico Parisi se ne riparla a fine estate

Il timore di molti che prevedere una maxi passeggiata a lago completamente libera da ostacoli visivi avrebbe comportato la realizzazione di una spianata “rovente” mai come in questi ultimi giorni ha avuto conferme.

Il caldo e il panorama sul lago

Il caldo torrido si scontra con la quasi totale assenza di ombra nella fascia più vicina al lago, a cui si aggiunge pure la mancanza di panchine per potersi riposare ammirando il paesaggio.

Nelle nuove fioriere sono infatti stati messi a dimora degli alberi di Lagerstroemia, ma si tratta di esemplari troppo giovani e, comunque, non si tratta certamente di una tipologia di piante ombrose benché molto coreografiche (quando fiorite). L'unico modo per poter sfuggire alla calura è quello che stanno seguendo molti visitatori e, cioè, passeggiare sul “vecchio” lungolago, sotto i filari di tigli dove oggi, però, c’è la pista ciclopedonale. Nessun divieto, quindi, ma non ci si può distrarre (meglio evitare incidenti con bici e monopattini) e, soprattutto, si vanifica parzialmente l’utilità della passeggiata in versione maxi. Pista ciclopedonale dove, fra l’altro, devono passare obbligatoriamente le mamme con i bambini in passeggino o carrozzina e i disabili per evitare i gradini che costituiscono una barriera architettonica. Questo sarà così fino alla costruzione di un ponticello “piatto” sulla darsena che consentirà di evitare gli ostacoli.

Nei giorni scorsi, inoltre, si sono verificati alcuni atti vandalici con scritte in pennarello indelebile sui gradini a ridosso delle citazioni latine di Plinio il Vecchio oltre a danneggiamenti delle barriere metalliche, ancorché provvisorie posizionate dove verranno collocati i futuri parapetti.

Le panchine saranno disposte su due file

Tornando alla questione panchine si dovrà aspettare almeno la fine dell’estate per vedere i primi esemplari di quelle realizzate su prototipo del designer comasco Ico Parisi del 1961 previste dalla precedente amministrazione. Solo all’inizio di giugno si è sbloccata la partita che ha visto lo stanziamento di 70mila euro per riconoscere i diritti per l’uso dei disegni di Parisi all’omonima fondazione. Le sedute saranno realizzate artigianalmente in ferro e legno e saranno «disposte su due file, allineate fronte parapetto lago, ad una distanza da questo di 3 metri e, in posizione arretrata, all’ombra dei tigli».

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