Valbasca, il sentiero è finalmente libero dai calabroni: dopo 10 giorni bonificata l’area

Como Gli insetti si nascondevano in un tronco cavo, non lontano dal sentiero, e a fine settembre hanno spaventato diversi cittadini che sono stati punti, tra cui due persone portate in pronto soccorso. L’area ora è stata messa in sicurezza

Il grosso nido di calabroni scoperto domenica 24 settembre lungo il sentiero nei boschi della Valbasca, è stato finalmente rimosso nel tardo pomeriggio di ieri dagli uomini della Protezione civile, che hanno anche provveduto anche a bonificare la circostante area.

A dare per prima l’allarme per la massiccia presenza di di calabroni lungo un sentiero molto frequentato, soprattutto nei fine settimana, era stata una donna di 35 anni che era stata punta mentre passeggiava. Sempre nella serata di domenica altre persone avevano segnalato di essere state punte, tant’è che una pattuglia di vigili del fuoco si è portata sul posto per cercare di rintracciare il nido di calabroni.

Dopo un’attenta ricerca è stato scoperto: si trovava ad un centinaio di metri da dove il sentiero si unisce al tratto che collega la Valbasca al tracciato che fa il giro del lago di Montorfano, nascosto nel tronco cavo di un albero di castagno spezzato in due, all’altezza di circa quattro metri da terra, tra il cimitero di Lipomo e il lago di Montorfano.

Anche la polizia locale di Como, in prima battuta, e successivamente quella di Lipomo sono state interessate del problema e l’area attorno al castagno è stata delimitata, per impedire alla gente di passare con il rischio di punture.

Martedì sera, dieci giorni dopo, il primo allarme, è scattata la bonifica dell’area interessata. Il primo intervento sul tronco di castagno dove si era insediato lo sciame di grossi calabroni ha evidenziato che gli insetti si erano già spostati: è stato infatti trovato vuoto, al suo interno solo larve e insetti morti. Un attento esame all’area circostante ha permesso di individuare un nido su una pianta poco distante. Gli operatori della Protezione civile sono riusciti a neutralizzare la massiccia presenza di calabroni e a bonificare tutta l’area circostante.

Dopo dieci giorni, dunque, sono state rimosse anche le barriere piazzate per limitare l’accesso dei passanti. Ora, dopo l’intervento della Protezione civile che ha provveduto a rimuovere il nido, si può dunque tornare a passeggiare lungo i sentieri della Spina Verde senza più temere di essere punti.

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