Patria, un nuovo varo per i suoi 99 anni

Il caso Il direttore della Navigazione Oteri: «Nel 2024 il bando e il via alla gara per i lavori». Sul piatto i 4,5 milioni di euro del ministero. Obiettivo: rimetterlo in acqua nel 2025

Dopo 33 lunghi anni di agonia lo storico piroscafo del lago di Como si prepara nel 2024 ad essere riqualificato, nella speranza di solcare di nuovo le acque dal 2025. Tolti gli ormeggi a giugno dal pontile di Villa Olmo, dove stava arrugginendo, il Patria è stato trasportato a Tavernola ai cantieri della Navigazione. Forte della spinta del ministero delle Infrastrutture che ha messo a disposizione 4,5 milioni, proprio la Navigazione si è impegnata a portare avanti il restauro del bene di interesse turistico e culturale.

Nel 2024 bando e gara per i lavori

«La riqualificazione del Patria sta andando avanti – spiega il direttore di esercizio del lago di Como Nicola Oteri – l’obiettivo è completare entro dicembre la fase di progettazione, comprese le specifiche tecniche. Quindi nel 2024 potremo aprire il bando e la gara per i lavori. Il Ministero ci ha dato il 2025 come orizzonte temporale per rimettere in acqua il piroscafo. Al momento sul tavolo abbiamo due soluzioni. Vogliamo proporle entrambe alla Soprintendenza per ottenere il benestare su ciò che concerne i vincoli artistici e storici. Ma dobbiamo presentare i progetti anche al Registro italiano navale», ente tra i cui compiti rientra la valutazione della sicurezza delle imbarcazioni da trasporto; in sostanza i tecnici del Registro navale che ha sede a Genova dovranno verificare prima l’ipotesi di riqualificazione e poi certificare il buono stato dell’imbarcazione.

«I due progetti differiscono solo per aspetti estetici – spiega ancora Oteri – come per esempio gli arredi, il contenuto e l’uso dei saloni. La parte relativa alla ricostruzione della nave e ai motori invece si deve attenere alle linee impartite sempre dal Registro navale». Il piroscafo storico continuerà a muoversi grazie al vapore, i tratti distintivi della nave non verranno modificati.

Un declino iniziato nel 1990

Il Patria, varato nel 1926, è quasi centenario. Pensato all’inizio del secolo scorso il declino del Patria è iniziato nel 1990, quando insieme al Concordia doveva essere rinnovato per diventare una motonave. I protocolli d’intesa firmati nove anni dopo dalla Regione sono finiti nel nulla, i modellini esibiti dai politici nel 2000 sono rimasti di carta. Fermo ai cantieri di Dervio il piroscafo è stato visitato giusto da qualche turista dell’altro ramo del lago. Il passaggio dalla Provincia ad un gruppo di privati imprenditori comaschi non ha sortito effetto se non quello di spronare lo Stato. Questa estate invece il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini ha promesso una nuova svolta. «Noi portiamo avanti questa riqualificazione su richiesta del Ministero – dice ancora Oteri – ma la proprietà del Patria resta della Provincia di Como. Dunque con la Provincia presenteremo alla cittadinanza l’idea progettuale del restauro entro fine anno».

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