Per i bagni “abusivi” da maggio 94 multe. Il 93,5% a stranieri

Dati Nel report della Polizia locale sulla zona del Tempio emerge che il 52% non è europeo. E Google cancella “Como beach”

Dal primo maggio al 15 agosto la Polizia locale ha elevato 94 multe per «divieto di balneazione». Di queste è impossibile sapere quante ne vengono pagate (si può fare subito, ma si tratta di pochissimi casi) poiché ci sono 90 giorni di tempo per poterle saldare, che non sono ancora trascorsi.

Tutti i numeri

Tornando ai numeri rilevati dalla Polizia locale nel 93,5% dei casi destinatari della sanzione sono cittadini non italiani. Di questa percentuale, come è stato analizzato, il 52% non è europeo e il 48% proviene invece da altri paesi europei. Gli italiani sono quindi una netta minoranza, pari al 6,5% del totale e, da quanto risulta, tra loro non c’è nessuno residente in città o in tutta la provincia di Como. I dati fanno parte di un report inviato al sindaco nelle ore successive al la morte di un ragazzo di vent’anni dopo essersi tuffato nella zona del Tempio Voltiano, a cui è seguita, il 20 agosto, una nuova tragedia, sempre con vittima un giovanissimo di origini egiziane.

«Al fine di poter governare i problemi - commenta il sindaco Alessandro Rapinese, che è anche assessore alla Sicurezza - bisogna conoscere i dati. Questa indagine è stata commissionata al fine di poter sviluppare le migliori strategie di prevenzione. Va esclusa, quindi, una massiccia campagna locale visto che nessun cittadino italiano residente nella provincia di Como è stato intercettato nell’infrangere i divieti».

Bisogna anche tenere conto che dare le multe a persone in acqua non è semplicissimo: non vanno spaventate per evitare problemi più gravi e, soprattutto, alla presenza degli agenti, molti escono dall’acqua e scappano. Ogni verbale richiede, infatti, un minimo di tempo. Da Ferragosto in poi l’attività di controllo è proseguita e, per fare un esempio, solo nella giornata di venerdì (quanto tra l’altro è scattato anche un arresto) sono state dieci le multe tra Villa Olmo e la zona del Tempio Voltiano.

Nelle prossime settimane il primo cittadino spiega che «rimane il presidio fisso già operato, compatibilmente con la disponibilità di forze dell’ordine e Protezione civile, cosa che è sempre stata fatta e che continueremo a fare nei confronti di chi, pur in presenza di divieti impossibili da non notare, decide di mettere la sua salute a repentaglio o nei casi di quelle persone che, addirittura non sanno nuotare, e mettono così a rischio addirittura la propria vita. I presidi per tutelare la vita e la qualità della vita in città sono molti».

Non è stata fissata per il momento nessuna data per lo stop a presidi fissi e controlli mirati nell’area e, verosimilmente, si andrà avanti fino all’arrivo dell’autunno, quando nessuno si metterà più in costume in riva al lago o deciderà di tuffarsi.

Cancellato “Como beach”

Nel frattempo dalla mappa di Google, dopo la segnalazione effettuata probabilmente da qualche utente comasco, è sparita la dicitura “Como beach” che compariva proprio al Tempio Voltiano, a ridosso della foce del Cosia. La stessa cosa accadeva nella versione francese di Maps, nella quale la lingua di sabbia era indicata come “plage”. Adesso, almeno sulla piattaforma on line, non c’è più l’equivoco.

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