Per i pediatri i telefoni sono dannosi prima dei 13 anni: «Ogni ora online un pericolo»

Lo studio L’appello della società italiana ai genitori: «Vietarli prima». Gli esperti comaschi: «Prove lampanti di danni cerebrali per i troppi stimoli»

Ogni ora che i bambini passano davanti allo smalto è un rischio per corpo e mente. La società italiana di pediatria ha preso formalmente posizione sull’uso del digitale nell’età evolutiva.

Il costo della vita digitale

Almeno fino ai 13 anni, secondo i medici, «ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva, cognitiva e relazionale». Si tratta di un appello netto e al contempo di un allarme sui danni che smartphone e tablet possono creare negli anni a venire sulle nuove generazioni. «I bambini dormono meno, si muovono meno, parlano meno – scrivono i pediatri - sono più ansiosi e soli. È il prezzo invisibile della vita digitale che entra troppo presto nelle case e nei giochi. E gli studi più recenti mostrano quanto questo “prezzo” sia concreto già dalla prima infanzia: 30 minuti in più al giorno di uso dei dispositivi digitali possono raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio nei bambini sotto i 2 anni; ogni ora aggiuntiva di schermi riduce il sonno di circa 15 minuti nei bambini tra 3 e 5 anni; oltre 50 minuti al giorno di schermi si associano a un maggior rischio di ipertensione pediatrica. E già tra i 3 e i 6 anni a quello di sovrappeso». I pre adolescenti poi possono incontrare online contenuti molto sconvenienti. Il mondo dei social invece apre un altro grande capitolo di problematiche.

Un simile allarme era già stato lanciato nei mesi scorsi da un gruppo di psicologi e sociologi, tra cui Alberto Pellai e il pedagogista comasco Raffaele Mantegazza. «Io penso che abbiano ragione – spiega Angelo Selicorni, primario della Pediatria dell’Asst Lariana – Senza essere dogmatici credo sia un errore lasciare i più piccoli davanti agli schermi mentre mangiano o per farli stare buoni. A parte le conseguenze cerebrali, su cui sono stati pubblicati studi accurati, è l’approccio che è sbagliato. Con i figli bisogna leggere, giocare, tirare calci al pallone, coltivare una relazione affettiva. Non lasciarli soli».

«Tablet usati come calmante»

Un cartone animato ogni tanto però non nuoce. «Ma ore davanti allo smartphone credo che invece facciano male – dice Daniele Merazzi, primario del Materno infantile del Valduce – di sicuro fa male agli occhi, alla postura, ci sono sul tema evidenze scientifiche lampanti. E poi preoccupano le eccessive sollecitazioni cui in bambini vengono esposti». Gaming, social network, chat, crescendo le trappole online si moltiplicano. «Stiamo facendo un lavoro di educazione digitale per fare capire i problemi legati all’uso precoce dei device. Purtroppo vediamo bambini già dai primi anni di vita con in mano i tablet, usati come calmante nei momenti di pianto, per farli mangiare o mentre sono nel passeggino» spiega Cinzia Sforzini dal suo ambulatorio in città.

Insieme al centro Icarus i pediatri comaschi hanno promosso incontri aperti ai genitori. Non solo, molti ambulatori pediatrici forniscono a mamme e papà schede informative per un corretto utilizzo, a suo tempo, della tecnologia e del digitale.

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