
Cronaca / Como città
Martedì 06 Maggio 2025
Per lo stadio scendono in campo le associazioni cittadine: «Bene pubblico, decidere insieme»
Como Le sei associazioni che avevano chiesto all’amministrazione di organizzare un dibattito cittadino sul tema parlano alla stampa: «Chiediamo che il regolamento venga rispettato»

Como
«A Bergamo erano stati organizzati più incontri pubblici, eppure lo stadio non era a Bergamo alta. Qui siamo invece in riva al lago ma alla richiesta che abbiamo avanzato non abbiamo mai ottenuto risposta». Partecipazione e incontri pubblici pensati anche da altre realtà come Parma ed Empoli, «con forme diverse come camminate ma anche con banchetti informativi». E ancora: «Chi sono i proprietari dello stadio? I cittadini, perché è un bene pubblico. Quindi la popolazione deve poter dire la sua sulla questione perché è proprietaria dell’impianto».
Gli esempi nelle altre città
Le associazioni cittadine hanno convocato per ieri mattina, nella sede Acli di via Brambilla, una conferenza stampa per rilanciare il dibattito pubblico sul nuovo stadio Sinigaglia chiesto già più volte all’amministrazione senza tuttavia ottenere le risposte attese. E questo «nonostante altri esempi in arrivo da città come Bergamo, Parma ed Empoli», e nonostante un «regolamento sulle pratiche partecipative» in vigore.
Al tavolo c’erano Franco Fragolino (Acli cittadine), Massimo Patrignani (Auser), Gianpaolo Rosso (Arci), Angelo Mazza (Caritas), Marco Mazzone (Compagnia delle Opere), Luigi Colzani (Csv dell’Insubria) ed Enzo Tiso (Legambiente), iniziativa che vede anche la partecipazione di Azione Cattolica. Una volontà, quella della partecipazione, che ha lo scopo di «offrire all’amministrazione una ricchezza di idee, proposte e analisi provenienti dalla comunità, indipendentemente dal colore politico di chi governa».
«Più partecipazione»
Una partecipazione diffusa che ora si concentra sullo stadio, in quanto tema caldo di cui tutti parlano, ma che è estendibile anche a tutti i temi della città come era già stato fatto in passato per le questioni viabilistiche ad Albate o per il punto unico di cottura. Una assemblea pubblica, insomma, in cui «non saremo chiamati a dire sì o no» al nuovo Sinigaglia, ma a «partecipare ad un confronto». Il desiderio delle associazioni è quello di riunire «cittadini, gruppi di interesse, urbanisti, storici della città, esperti di ambiente» per raccogliere pensieri da proporre all’amministrazione comunale.
«Nessuna ricaduta ambientale»
«Come associazioni rappresentiamo migliaia di persone, vorremmo che il regolamento comunale venisse rispettato»
«Essere eletti non vuol dire comandare ma amministrare – è stato detto, con riferimento al sindaco Alessandro Rapinese che più volte ha sottolineato come il tema stadio fosse già ben chiaro nel suo programma con cui ha vinto le elezioni - Il problema non è occupare spazi ma avviare processi, e uno dei processi cui teniamo è quello della partecipazione popolare. Dobbiamo stimolare il coinvolgimento dei cittadini». «Come associazioni rappresentiamo migliaia di persone, vorremmo solo che il regolamento in vigore venisse rispettato, ora il tema è lo stadio ma lo stesso discorso potrebbe valere per qualsiasi argomento». «La nostra città si è già scottata con le paratie e il Sant’Anna – è stata poi la chiosa della conferenza stampa - Le cose vanno pensate insieme. Non bisogna fare tutto di fretta». E da ultimo: «Abbiamo chiesto informazioni sulle ricadute ambientali. Ci è stato risposto che “il progetto proposto non comporterà incidenze ambientali significative”. Quindi secondo il Comune la realizzazione di una nuova zona commerciale e ricettiva a pochi metri dal lago e un autosilo da 400 posti non comporterebbero impatti ambientali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA