Petardi fatti esplodere tra le case. Li aveva acquistati illegalmente un dodicenne: denunciato il negoziante

Il caso I residenti si erano lamentati del continuo rumore provocato dai petardi fatti esplodere nelle vicinanze. Responsabili alcuni ragazzi minorenni: li avevano acquistati anche se per legge la vendita a minori è proibita

La chiamata alle volanti della polizia era arrivata dai telefoni di alcuni residenti, disturbati dai botti continui dei petardi fatti esplodere nei pressi delle abitazioni e delle attività attorno a via Giovanni Garrè, a Rebbio.

Una volta sul posto, gli agenti si sono messi alla ricerca di chi esplodeva quei botti, trovando un gruppo di giovanissimi solo poche decine di metri più avanti, in via Paoli. I botti tuttavia erano nelle mani di un solo ragazzetto, di 12 anni, che non avrebbe potuto (per legge) comprarli.

Insomma, l’attività della polizia si è conclusa con una denuncia a piede libero che ha colpito il negoziante che nelle ore precedenti aveva venduto tre scatole di petardi al minore di 14 anni. Il fatto è avvenuto nella giornata di Santo Stefano, alle 16. A disciplinare queste situazioni è il decreto legislativo 123 del 2015 e l’articolo in questione è il numero 33, che mette nero su bianco come «chiunque venda fuochi artificiali o altri prodotti pirotecnici a minori di anni quattordici è punito con l’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda da 2.000 euro a 20.000 euro».

Anche la madre del ragazzino è stata invitata a raggiungere il figlio per prenderlo in consegna, e pure lei non avrebbe saputo riferire come mai i botti erano nelle mani del giovane. Il minore ha poi riferito ai presenti dove aveva acquistato i prodotti e a finire nei guai sarà ora il negoziante che li aveva venduti.

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