Politeama ufficialmente in vendita. C’è il bando, offerte entro il 25 marzo

Novità Il Comune ha pubblicato ieri l’avviso. Valore a base d’asta di quasi quattro milioni - Sarà mantenuta la destinazione d’uso e concordati interventi futuri con la Soprintendenza

L’ex cineteatro Politeama, dopo vent’anni di chiusura e abbandono, è da ieri ufficialmente in vendita. Le perizie hanno stabilito il valore minimo a base d’asta in 3 milioni 820mila euro e le offerte (segrete) dovranno essere depositate nello studio del notaio Federica Croce di Lecco entro le 17 del 25 marzo 2026. Obbligatori, per partecipare, un sopralluogo all’interno del complesso tra viale Cavallotti e via Gallio e il versamento di una cauzione di 382mila euro.

Ad aggiudicarsi l’asta sarà chi avrà presentato l’offerta più alta, mentre se non dovessero arrivarne l’immobile resterà di proprietà del Comune che lo aveva acquistato interamente dalla Società del Politeama (con l’obiettivo di acquisire anche il 20% di quote parcellizzate tra numerosi soci privati) alla fine del 2022 con rogito firmato il 28 febbraio 2023. Come anticipato da “La Provincia” nell’inchiesta pubblicata sull’edizione di domenica, se dovessero esserci offerte, si andrà a chiudere una vicenda che aveva visto il Comune ereditare nel 2000 l’81.86% delle quote dall’ultimo proprietario, Alfredo Gaffuri, per poi di fatto far cadere nell’abbandono l’immobile inaugurato nel 1910 e primo esemplare di costruzione in calcestruzzo armato in città. Una storia che va avanti da 25 anni nei quali le varie amministrazioni che si sono succedute hanno dimostrato di non riuscire a recuperare l’immobile e a riportarlo in vita arrivando alla messa in vendita di oggi che segna, in qualche modo, la resa di fronte ai mancati interventi di riqualificazione per i motivi più diversi. Il sindaco Alessandro Rapinese si era mostrato ottimista sulla possibilità di riuscire a vendere dichiarando: «Penso che ci siano possibilità di alienazione molto concrete». In vendita ci sono il teatro; il sottopalco con locali accessori, disimpegni, al piano primo sottostrada; bar, ristorante, cucina e disimpegno al piano terreno; i locali un tempo destinati ad albergo e relativi vani accessori ai piani primo e secondo; tre unità abitative ai piani primo, secondo e terzo. Risulta bene storico-artistico monumentale vincolato dal 1987, inserito in categoria C1, “grado di intervento estremamente limitato”, che consente interventi di risanamento conservativo o restauro degli edifici di pregio storico o monumentale. E ancora nel Piano dei servizi figura come “Attrezzature di interesse comunale”. Nei documenti pubblicati, con planimetrie, visure catastali, il vincolo della Soprintendenza del 1987, c’è anche la nota del 4 novembre scorso con cui la Soprintendenza ha autorizzato il Comune all’alienazione del Politeama.

«Il bene, sorto come teatro popolare e adibito a teatro, caffè, ristorante, albergo - si legge - è attualmente in disuso; le destinazioni previste dall’attuale Piano di Governo del Territorio sono coerenti con quelle originarie; il bene necessita di opere di restauro e rifunzionalizzazione per poter essere restituito alla fruizione pubblica ed evitare ulteriore degrado e perdita degli elementi di interesse architettonico e storico artistico». L’ok è subordinato a una serie di prescrizioni che si possono sintetizzare nel mantenimento delle destinazioni d’uso e nel dover concordare qualsiasi progetto e intervento futuro con la Soprintendenza. Viene anche fatto cenno alla possibile presenza, in caso di scavi, di reperti archeologici e, anche in questo caso, dovrà essere coinvolto l’Ente di tutela.

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