Qui a Como posteggi cari? A Lecco si paga di più

Il caso La maggior parte dei posti blu a un euro l’ora. Bella: «Rivedere il costo per incidere sugli accessi». Minghetti: «L’obiettivo resta tenere fuori le auto»

Rivedere il prezzo della sosta in città. Se il sindaco Rapinese ha annunciato l’intenzione di aumentare le tariffe forfettarie presenti in una quindicina di posteggi, il tema del costo dei parcheggi in città non si esaurisce con quel progetto.

Turismo e servizi

La città turistica, i servizi in centro, la necessità di drenare il traffico fuori dal centro e di valorizzare parcheggi e autosili della periferia, le esigenze dei pendolari (già allarmati, basta guardare le reazioni online, dall’annunciata revisione dei prezzi): tutte tematiche che intersecano quella della tariffazione, ma che non rendono meno evidente il fatto che a Como il prezzo medio della sosta è piuttosto basso. La maggior parte degli stalli blu costa 1 euro per la prima ora - anche in zone centrali o affacciate sul lago - e solo qualcuno raddoppia per la seconda ora.

Un sistema - risale alla giunta Lucini, una dozzina di anni fa - figlio di una precisa analisi e di una valutazione: per esempio le tariffe popolari in fondo a viale Geno, apparentemente insensate, rispondevano all’esigenza di non incentivare l’eccessivo ricambio di auto in quel viale che sopporta malissimo il traffico. Ma che ora mostra tutti i suoi anni. Basti pensare che a Lecco proprio in questi giorni stanno varando una riforma che in centro quasi raddoppia il nostro schema: due euro l’ora, e poi a scalare andando verso le aree meno congestionare, con tariffe comprese tra un euro e mezzo e 30 centesimi.

«Noi avevamo avviato una revisione, mai portata a termine perché erano subentrate altre priorità - dice Vincenzo Bella, ex assessore della giunta Landriscina - La mettemmo in pratica solo a Ponte Chiasso. Prevedeva una sosta breve gratuita e poi un primo intervallo a pagamento calibrato sul tempo necessario per servirsi in un negozio. Certamente l’attrattività della città si regola agendo sulle tariffe, che devono essere uniformate: oggi ci sono costi diversi in zone molto vicine, questo alimenta un “effetto-lotteria”. Le tariffe a Como in generale sono basse, soprattutto a ridosso del centro e se confrontate con quelle degli autosili privati: devono essere rimodulate per incidere sul traffico, ma è necessario uno studio approfondito. Como per sua natura - pur avendo un trasporto pubblico urbano che funziona - non può a fare a meno del trasporto privato».

Per l’ex assessore andrebbe incentivato l’uso dei parcheggi perimetrali, abbassando la tariffa soprattutto in corrispondenza degli interscambi con il trasporto pubblico: «Anche perché, pur con tutti i problemi che ha soprattutto di recente, la linea delle Nord rappresenta sempre un formidabile asse di penetrazione in città».

«Analisi complessiva»

Per Barbara Minghetti, già candidato sindaco di Svolta Civica e oggi consigliere comunale, una revisione è necessaria ma non può prescindere da un’analisi complessiva dei temi della sosta e della viabilità. «Credo sia giusto rivedere un’idea complessiva della sosta - dice - che prenda in considerazione anche l’accessibilità ai servizi pubblici. La nostra idea è sempre stata quella di far entrare meno macchine a Como, non saturare di auto il centro e favorire la mobilità dolce. Devono costare meno i posteggi vicino alle stazioni e di più quelli dove si vuole favorire una rotazione, ma serve un discorso integrato sulla mobilità. In quel contesto si può parlare anche di un aumento in alcune zone, anche centrali, in cui in effetti la sosta costa pochissimo».

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