Cronaca / Como città
Domenica 16 Novembre 2025
«Rapinese non permette di giocare in prima linea. Solo lui parla e decide»
L’intervista Ex fedelissima del sindaco, racconta le dinamiche interne al gruppo di maggioranza: «Cacciata dal gruppo di whatsapp già durante l’estate. Da allora mai più coinvolta. Tensioni? Ci sono altri esclusi e alcuni hanno chiesto al sindaco di cambiare toni»
Tra voti contrari e astensioni negli ultimi consigli comunali, l’addio di Paola Tocchetti al gruppo guidato dal sindaco Alessandro Rapinese non è arrivato del tutto a sorpresa.
A quando risale la decisione?
Ci ho pensato a lungo, ma la situazione è precipita dall’estate, quando mi sono accorta che pur condividendo le linee programmatiche non condividevo più i modi con cui vengono portate avanti quelle scelte.
C’è qualche esempio che ci può fare?
La questione del Carducci per me è stata particolarmente pesante perché l’avvocato Forgione è una cara amica e l’ho vista insultata e denigrata.
Parla solo degli attacchi pubblici?
Ero nel gruppo whatsapp della lista Rapinese e lì ne ho lette di tutti i colori. Vero che è un gruppo ristretto, però se ti dico che non sono d’accordo per come stai rispondendo...
L’ha detto al sindaco?
Sì e mi ha risposto con i suoi soliti modi. Io lì ho pensato che non voglio seguire una persona che agisce in questo modo, per quanto io sia ancora convinta di quel programma.
Un programma a cui lei ha lavorato molto, quindi?
Ci ho messo del mio e ho speso sere e notti a scrivere quel programma insieme ad Alessandro.
E oggi su quali di quei temi vuole continuare a lavorare?
Mi piaceva l’idea di trasformare la Ticosa in un parcheggio, perché credo che Como abbia bisogno di parcheggi. Mi interessavano gli interventi pratici: l’idea sportiva e il centro di Muggiò. Anche l’idea della Santarella. Mi interessa anche l’aspetto di una città ormai molto turistica, che deve però prenderne coscienza. Vorrei agire su questo e migliorare la città per chi ci vive.
Non tutti sono temi su cui la maggioranza è riuscita già a intervenire...
Perché quando il sindaco si è insediato ci ha detto di aver trovato una situazione peggiore di quella che pensava e di dover rinunciare ad alcune cose.
Lei nella lista Rapinese com’è finita?
Non ho mai fatto politica, ma amo molto Como ed ero stufa di lamentarmi e basta. Il progetto di Rapinese mi piaceva perché era una rottura con le dinamiche viste fino ad allora.
Conosceva già il sindaco?
No, io ero parte della sua mailing list e ho ricevuto una mail in cui diceva cosa avrebbe voluto fare in città. Una volta gli ho risposto e lui mi ha proposto di incontrarci. Era gennaio 2022.
È vero che la maggioranza si riuniva a casa sua?
Sì, è vero. Sono fatta così: quando mi prendo a cuore qualcosa gioco in prima linea.
Però in consiglio comunale non ha giocato in prima linea, perché?
Perché nessuno gioca in prima linea lì, solo il sindaco.
Ma la discussione all’interno della maggioranza c’è?
Se c’è ora, non lo so. Finché ci sono stata io nel gruppo whatsapp non ho mai visto scambio. Mi sarei aspettata un po’ di possibilità di dissentire, ed è quello che voglio ora in Forza Italia. Se non sono d’accordo voglio poterlo dire. Mettersi in discussione è un’arte, come cerco anche di insegnare a mio figlio.
Quando ha presentato in consiglio la decisione di vendere il Politeama, nell’estate del 2024, è stata una sua iniziativa?
No. Il sindaco ci ha chiesto chi volesse leggere alcune comunicazioni. Mi sono offerta.
Condivide però la scelta?
Sì, sono convinta che il Politeama debba essere venduto a un acquirente che possa farne un centro di cultura, un teatro con un ristorante e un bistrot...
Da quanto tempo non è più inserita nel gruppo whatsapp della lista?
Da quest’estate. Vado in consiglio ma so solo quello che arriva via mail, quindi gli ordini del giorno. Non comunico nemmeno più le presenze, avevamo un gruppo apposta. Alcuni dei miei compagni di lista mi parlano e mi salutano, altri no. Il sindaco si limita a salutarmi.
Il caso Carducci è stato il primo su cui ha espresso dissenso?
No, qualcuno prima c’è stato, ma da lì le cose sono peggiorate.
E del tema scuole cosa pensa?
Sono contraria al modo in cui la scelta di chiudere è stata portata avanti. Poco coinvolgimento di chi nelle scuole lavora. Ma per il sindaco era tutto già deciso.
Ha pensato anche di dimettersi?
Sì, ma poi mi ha chiamato Giordano Molteni e ho riflettuto sul mio ruolo di consigliere e su cosa posso fare per Como.
È capitato ad altri consiglieri di essere cacciati dal gruppo whatsapp?
Sì, è così.
È vero che dopo il consiglio sulle scuole i consiglieri hanno chiesto al sindaco di cambiare toni?
Sì, lo posso confermare.
Che reazione si aspetta ora da lui?
Mi aspetto la reazione che usa con tutti gli altri: mi accuserà e magari mi insulterà anche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA