Rapinese vuole Cernobbio: «Una mia lista alle elezioni»

Il caso Non si placano le polemiche sul progetto di una “grande Como”: «I cernobbiesi che andranno a votare nel 2028 troveranno il mio nome»

Como

Non si fermano le polemiche sull’idea rilanciata dal sindaco Alessandro Rapinese della “grande Como” andando ad inglobare Cernobbio, amministrazione con cui ha già avuto più di uno scontro negli ultimi anni (dal Natale all’Azienda sociale arrivando ora al capitolo “annessione” che, c’è da scommettere, non sarà l’ultimo). Il primo cittadino di Como, dopo la stoccata ricevuta dal collega di Cernobbio Matteo Monti («Quello che scrive è una follia, ognuno si occupi del suo Comune» e ancora «mi auguro che i comaschi siano in grado di scegliere un altro sindaco e a quel punto ritornerò a lavorare con Como»), arriva a sfidarlo direttamente sul campo annunciando una lista a Cernobbio e addirittura lo invita ironicamente a candidarsi lui nel capoluogo. Nessun buonismo natalizio, insomma, ma spade sguainate da entrambe le parti dopo che, solo poche settimane fa, una stretta di mano pubblica tra i due politici sembrava fosse il simbolo di una tregua. Tregua che, in realtà, è durata solo qualche giorno prima di nuove accuse e bordate.

«Le mie parole di pace»

«Dispiace – dichiara ora Rapinese - che il sindaco Monti abbia travisato le mie parole di pace. Ho solo fatto notare ai cernobbiesi, e lui non lo è (risiede a Carate Urio, ndr), che Como e Cernobbio insieme sarebbero una meraviglia. Capisco per lui vorrebbe dire perdere potere perché a Como i forestieri normalmente non hanno elettoralmente fortuna, basta chiedere a Molteni (il candidato del centrodestra a Como, di Lipomo, ndr)». Il numero uno di Palazzo Cernezzi in un post sui social, dopo gli elogi alla giornata di eventi condivisi a Villa Erba, aveva concluso con la frase provocatoria «E se un solo Comune lo diventassimo davvero?» mettendo tra gli hashtag “bigcomo” (“grande como”) che richiama proprio il suo programma elettorale con cui ha vinto le elezioni nel 2022.

Un obiettivo per il 2027

Al punto numero 40, l’ultimo delle proposte sottoposte agli elettori comaschi, si legge infatti: «Chiudiamo questo programma con un obiettivo per la prossima campagna elettorale: quella del 2027, quando avremo già governato per 5 anni e dopo aver trasformato Como in un Comune modello ben amministrato, pulito, ordinato e dove tutto è ben pianificato. Al fine di avere una Como più importante su base regionale, chiederemo alle amministrazioni comunali confinanti di aggregarsi e diventare parte del nostro curato e bellissimo Comune. Con i Comuni che lo desidereranno avvieremo l’iter di fusione. Con la lista Rapinese sindaco, Como, nel 2032, oltre ad essere più bella, diventerà grandiosa». E almeno stando a quanto dice il primo cittadino comasco sembra deciso ad andare avanti, pur avendo già ricevuto porte in faccia dai colleghi dei Comuni vicini. «Nel 2028 (anno in cui Cernobbio andrà a elezioni, ndr) una cosa è sicura: i cernobbiesi che volessero aderire al mio progetto troveranno nella cabina elettorale una “lista Rapinese sindaco”. Chi volesse candidarsi può contattarmi, bastano 13 persone e un paio dopo il mio post si sono già fatte vive». E chiude con un altro affondo provocatorio: «Visto che Monti dice che spera che io non sia più sindaco di Como, se volesse candidarsi lui da noi al di là dei bla bla bla capirebbe cosa significhi passare dalle parole alla vittoria contro di me».

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