Regalo per i 100 anni del Patria: il bando che dà il via al restauro

Navigazione L’anno nuovo si aprirà con l’appalto per dare nuova vita allo storico piroscafo - La gara da 3,7 milioni di euro si chiuderà tra un mese, poi i lavori da terminare entro due anni

L’anno del centesimo compleanno del piroscafo “Patria”, il 2026, si aprirà con l’appalto per il restauro completo dell’imbarcazione. Ieri la Gestione governativa della Navigazione, che dipende direttamente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti pubblicato il bando di gara da quasi 3,7 milioni di euro che si svolgerà con procedura ristretta scegliendo l’offerta economicamente più vantaggiosa e che si chiuderà alle 12 del prossimo 8 gennaio.

Un mese di tempo, quindi, per la presentazione delle offerte a cui seguiranno poi i lavori che si svolgeranno, come indicato nella documentazione, nel cantiere nautico di Dervio oppure in quello di Tavernola, entrambi di proprietà della Navigazione Laghi. Nel dettaglio «l’appalto ha per oggetto l’affidamento degli interventi di refitting del piroscafo a vapore con ruote a pale denominato “Patria”, costruito nel 1926». Piroscafo che è un bene culturale tutelato dal 2004 e, proprio per questo motivo, viene precisato che tutte le attività devono essere eseguite rispettando in modo rigoroso il progetto approvato dalla Soprintendenza lo scorso 13 novembre. Il piroscafo è un pezzo di storia del Lario e, il 10 gennaio del 1945, venne anche mitragliato dai caccia bombardieri anglo-americani mentre viaggiava in centro lago, nello specchio d’acqua tra Cadenabbia e Menaggio. Sei erano state le vittime, tra cui suor Evelina Girola, morta per un gesto di altruismo dopo aver scambiato il posto con un’altra passeggera.

Nel bando viene chiarito cosa verrà eseguito e la tipologia degli interventi che consistono nella «sostituzione delle caldaie a vapore e dei sistemi comando, rifacimento degli impianti di bordo, interventi di carpenteria navale, pitturazione scafo e sovrastrutture, rifacimento coibentazioni, rifacimento degli arredamenti ed allestimenti secondo il progetto esecutivo approvato dalla Soprintendenza». Un gioiello in grado di trasportare 450 passeggeri (la metà di quelli che portava in origine) e in grado, con la sua lunghezza di 53 metri, di viaggiare alla velocità di 22,5 km orari pari a circa 12 nodi.

Nella determina che di fatto avvia il bando viene indicata come tempistica dell’intervento quella di 24 mesi dal momento della consegna della nave. Questo vuol dire che il Patria tornerà a navigare, a meno di imprevisti, nel 2028. Tra due anni. Per il recupero del Patria il ministero di Matteo Salvini (che aveva visionato personalmente l’imbarcazione storica) ha stanziato complessivamente 4,5 milioni di euro vincolandoli al restauro del piroscafo.

È previsto un recupero funzionale che consentirà una navigazione in sicurezza (grazie anche a modifiche alla plancia rifacendosi all’originale), ma anche una valorizzazione storica, con il recupero della motrice e di particolari architettonici. Previsti posti al coperto con un nuovo salone chiuso mentre all’esterno ci saranno tendalini in grado di garantire copertura dal sole e da intemperie improvvise. Inseriti anche nuovi bagni, di cui uno attrezzato per disabili. Nei mesi scorsi i tecnici interni di Navigazione avevano smontato alcune parti della macchina ed eseguito degli interventi di pulizia dei singoli pezzi. Ora toccherà alla riqualificazione complessiva del piroscafo che, nell’anno del suo centenario, anche se non navigherà, riceverà il maxi regalo del restauro. Questa volta (si spera) definitivo.

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