San Francesco, multe ai senzatetto: cacciati dai portici di prima mattina

Il caso In una settimana 12 sanzioni della Polizia locale ai portici, usati come rifugio per la notte. Ad accorgersi dell’intervento i volontari che offrono le colazioni. Sul tema anni di polemiche

Dodici multe nell’arco di una settimana per le persone senza fissa dimora che hanno trovato rifugio, come accade da anni, sotto ai portici dell’ex chiesa di San Francesco, vicino al Tribunale.

Più interventi

La segnalazione arriva proprio da chi quotidianamente sta vicino alle persone fragili offrendo loro una colazione calda nelle prime ore del mattino. «Stavamo distribuendo le colazioni vicino a Porta Torre - racconta Luigi Nessi, storico volontario della città - Ci siamo accorti che c’erano degli agenti di polizia locale che stavano multando le persone che avevano dormito sotto ai portici dell’ex Chiesa di San Francesco».

Scatoloni di cartone per proteggersi dal vento e a volte coperte arrotolate e riposte negli angoli dello spazio antistante l’edificio: sono questi i segni di una presenza che in questa parte della città si registra da anni. Chi dorme a San Francesco, in assenza di altre soluzioni, spesso poi sparisce con il sorgere del sole per non incorrere in quelle multe che, invece, questa settimana sono arrivate e anche di prima mattina.

Multe che, in due casi, sono anche state raddoppiate da 50 a 100 euro, nel momento in cui le persone punite con una sanzione (due erano anche di documenti e quindi sono stati registrati in Questura) sono ritornati a cercare rifugio proprio lì dove erano stati già multati nel giro di meno di 48 ore. L’ordine di allontanamento previsto dal regolamento di polizia urbana infatti impone di non tornare nello stesso luogo in cui si è tenuto un comportamento sanzionato, prima del trascorrere di due giorni. Ma chi ha fatto ritorno a San Francesco dopo le multe, evidentemente, altre soluzioni per trovare riparo notturno non le aveva.

«Mi chiedo come faranno a pagare quella multa - continua la sua riflessione Luigi Nessi - Sono persone che non hanno niente, nemmeno un posto per dormire». Le sanzioni a chi bivacca in città non riguardano solo San Francesco, anche se l’ex chiesa da anni è al centro di un dibattito sociale e politico. Le prime manifestazioni di protesta contro l’intervento della polizia locale che aveva allontanato proprio i volontari della colazione risalgono al 2018.

Una vicenda che dura da anni

A tre anni di distanza, nel 2021, si era verificato il primo sgombero, ordinato dalla giunta Landriscina (ma il portico tornò a essere occupato dopo la chiusura del dormitorio predisposto per l’emergenza freddo). Nel 2022 poi il portico fu occupato dagli skater, cacciati a loro volta. L’attuale giunta nella primavera del 2023 aveva previsto una variazione di bilancio per finanziare l’installazione di una cancellata che impedisse l’accesso al sagrato della chiesa. Un progetto che diverse associazioni e anche le opposizioni in consiglio comunale avevano osteggiato, all’epoca, ma di cui più nulla si è saputo. Varie le soluzioni alternative agli sgomberi ipotizzate negli anni e mai applicate.

E intanto chi non ha un posto dove dormire nel portico dell’ex chiesa continua a vedere una soluzione. Che a volte, come questa settimana, costa cara.

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