Sgarbi replica a Gobbi: «L’auto me la pago io»

Svizzera Continua il botta e risposta fra il deputato e critico d’arte e il consigliere di Stato ticinese

«Adesso basta». Il critico d’arte e parlamentare Vittorio Sgarbi - da domenica nell’occhio del ciclone dopo essere stato fermato e sanzionato dalla polizia cantonale per aver utilizzato il lampeggiante blu lungo l’autostrada A2 (alla guida della vettura c’era l’autista, un agente di pubblica sicurezza, e a lui è stata indirizzata la sanzione) - ieri ha chiesto di spegnere i riflettori su una vicenda che soprattutto oltreconfine continua a tenere banco.

Lo ha fatto attraverso il quinto video dal titolo “Svizzera” postato attraverso i canali social ufficiali.

«Da Gobbi (il riferimento è al consigliere di Stato ticinese, Norman Gobbi, ndr) sono state pronunciale inaccettabili falsità - la frase postata a corredo del video - Io mi pago auto blu e autista”.

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«I lampeggianti non sono un privilegio, caro signor Gobbi - una delle frasi pronunciate da Vittorio Sgarbi - Sono per le persone che hanno ricevuto minacce, come è capitato a me, che ho denunciato la mafia, dopo che questa ha sconvolto il paesaggio siciliano». Sgarbi era stato fermato e vicino alla frontiera mentre tornava dal festival di Locarno.

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