Spazzatura in centro, il Comune dice basta: «Aprica deve spiegare»

La raccolta Dopo l’ennesima invasione di sacchi l’assessore annuncia un confronto con l’azienda: «Avevamo preso degli accordi, ma tutto è come prima»

Rifiuti in centro, l’assessore: «Questa storia deve finire».

Come già successo all’inizio dell’estate negli scorsi giorni alcuni residenti del centro sono tornati a lamentarsi per le cataste di rifiuti, spesso maleodoranti ed esposte nei tempi sbagliati, che ostruiscono il passaggio per le abitazioni e i negozi. Succede per esempio in via Boldoni, con tanto di documentazione fotografica.

La convocazione

«Domani convocheremo di nuovo Aprica – spiega Ivan Matteo Lombardi, assessore al verde – vogliamo delle spiegazioni. Avevamo preso degli accordi nei precedenti incontri, durante gli ultimi mesi. Questa storia deve finire. E’ evidente che non possiamo risolvere in un giorno questo problema, ma speravamo di poter migliorare la situazione. Nelle dimensioni denunciate non è accettabile. Pulizia e decoro sono argomenti cardine del nostro mandato».

Ieri mattina l’assessore ha scritto una mail all’amministratore delegato di Aprica Filippo Agazzi. A luglio Comune e Aprica avevano annunciato un potenziamento dei cestini e dei netturbini, studiando nuovi sistemi per la raccolta nelle piazze più frequentate nella stagione turistica.

«Occorre però capire se le responsabilità sul tema dei rifiuti ricadono sull’amministrazione – dice ancora Lombardi – oppure sul lavoro degli operatori della ditta incaricata o se infine sia anche colpa della poca collaborazione dei cittadini e degli esercenti. Perché purtroppo, posso documentarlo in maniera dettagliata, ho decine e decine di segnalazioni da parte delle guardie ecologiche circa la pattumiera conferita male, negli orari e nei giorni sbagliati, nei sacchi e nei bidoni errati. Cartone, vetro, plastica e umido mischiati. A noi amministratori spetta il compito di gestire questa complessa situazione. Ma senza la collaborazione della cittadinanza non andiamo lontano».

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Il nuovo appalto

Sullo sfondo c’è il nuovo appalto dei rifiuti. Il contratto per la nettezza urbana attualmente in essere è stato firmato dal Comune nel luglio del 2013 ed è scaduto nel dicembre del 2020, salvo proroghe. La precedente amministrazione ha iniziato a costruire un nuovo bando già dal 2018 e ancora non siamo giunti al termine.

Il sindaco Alessandro Rapinese in campagna elettorale voleva rifare tutto da capo, ma vinte le elezioni per ragioni legali si è compreso che sarà possibile soltanto fare alcune modifiche. È uno dei capitoli di spesa più onerosi per la città, grazie al saldo dei contribuenti, sono circa 100 milioni di euro per i prossimi cinque anni. Oggi il Comune è impegnato nella fase di valutazione delle offerte inviate dalle aziende interessate. Finito questo lavoro in commissione, scelta l’offerta migliore, ci sono dei tempi tecnici per le verifiche e i ricorsi. La speranza dell’amministrazione è concludere le operazioni entro fine anno, per arrivare poi nei primi mesi del 2023 alla firma del contratto e con la primavera partire con il nuovo appalto.

«Nel momento della stesura del contratto ci sarà un margine per proporre e ottenere delle modifiche – dice Lombardi – potremo incidere in maniera non enorme, ma crediamo consistente. L’augurio è che la pattumiera non rimanga più esposta otto ore al giorno in attesa dell’arrivo dei netturbini».

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