
Cronaca / Como città
Domenica 06 Luglio 2025
Stadio più piccolo? I tifosi: «Allora meglio non farlo»
Il dibattito La provocazione dei Pesi Massimi. Tettamanti: «Nuova soluzione molto lineare». Colombo: «Limitare la capienza penalizzerà i tifosi»
Como
Auspicano che il progetto – o meglio, la controproposta fatta dal Como 1907 alla Conferenza di servizi dopo i paletti richiesti dalla Soprintendenza su sagoma, altezza, verde e distanze da viale Vittorio Veneto – vada avanti e che arrivi il semaforo verde ma sottolineano come i 14mila posti previsti (rispetto ai 15.200 iniziali) siano pochi. Vuol dire poco meno di duemila in più rispetto alla capienza attuale del Sinigaglia. E arriva anche la provocazione dei tifosi: «Teniamo lo stadio così e andiamo a Monza o altrove così vediamo cosa diventerà quella zona».
«La posizione assunta dal Como 1907 – commenta l’architetto Giuseppe Tettamanti (già presidente di commissioni paesaggio in Comune e Provincia) – testimonia disponibilità e buon senso, che non fa che consolidare quello che questa società sta facendo da quando è arrivata a Como». Poi aggiunge: «Mi spoglio dal tifoso e parlo da tecnico con 55 anni di esperienza. In questo momento la qualità del paesaggio dove inseriamo lo stadio non è più quella del 1927 tenendo conto che la quinta percettiva di riferimento è caratterizzata da condomini altri ben oltre i 20 metri. Il Novocomun o la Casa Giuliani-Frigerio sono percepiti solo passandoci a fianco. Gli unici elementi determinanti sono il Tempio Voltiano e il Monumento ai Caduti poiché dietro hanno i giardini».
Ecco quindi che Tettamanti dice: «Credo che la proposta di revisione debba essere presa in molta considerazione tenendo conto che ci sono esigenze funzionali indispensabili. Io vedo il bicchiere mezzo pieno: conosco bene il senso di equilibrio dell’architetto Mimmo (il funzionario della Soprintendenza, ndr) e credo possa trovare un motivo di consenso nella nuova soluzione molto lineare e che non determina nessun impatto percettivo particolare. Eliminare le torri faro porta un contributo enorme al riequilibrio paesaggistico. Siamo di fronte a una iniziativa privata illuminante e che consentirà di riqualificare il bene pubblico trascurato». Chiude dicendo che «non ci sono state tutte queste posizioni disfattiste nel merito e nel metodo, su vicende come Ticosa, San Martino, Politeama o asilo Sant’Elia che, forse, meritavano comitati».
Dal canto suo Edoardo Colombo, manager e presidente di Turismi.ai dice: «Trovo sbagliato che si stia cercando di imporre una riduzione della capienza. Limitare il numero di posti significherebbe penalizzare i tifosi con conseguenze evidenti: maggiori difficoltà nel reperire i biglietti e un inevitabile aumento dei prezzi. Un danno reale, a fronte di un beneficio che nessuno ha ancora saputo spiegare con chiarezza. Chi pone questi vincoli dovrebbe sentire tutta la responsabilità di ostacolare le ambizioni legittime di uno stadio pensato per una squadra con un progetto sportivo di alto livello e un pubblico sempre più numeroso». E conclude: «Le richieste avanzate dalla Soprintendenza rischiano di compromettere un investimento rilevante e, soprattutto, dimostrano una visione anacronistica e miope. Lo stadio non è solo un edificio, ma un patrimonio collettivo. E il Calcio Como 1907 non è un soggetto privato qualsiasi: è un bene della città e dei suoi tifosi, che va difeso e valorizzato».
Usa l’arma della provocazione Alessandro Giummo, referente del gruppo storico dei Pesi massimi: «Spero che questa proposta vada avanti, ma 15mila posti non erano tanti, con 14mila meglio non farlo. Il Como dovrebbe abbandonare il Sinigaglia e lasciarlo alla città che, sono sicuro, ne farà buon uso». E ancora: «Se queste sono le prospettive allora la famiglia Hartono costruisca lo stadio fuori dalla provincia di Como, tanto il business con il lago lo potrà fare comunque e noi tifosi ci saremo, come c’eravamo in serie D. Oggi abbiamo uno stadio di 12mila posti, teniamo questo e investiamo sulla squadra. Ma forse non si è capito che perso questo treno sarà la città a rimetterci e a ritrovarsi con una nuova Ticosa. C’è chi, e non si capisce a quale titolo, continua a parlare e contestare. Gli Hartono vogliono portare Como nel mondo, giocano per vincere e non per partecipare e siamo qui a far togliere qualche metro e mille posti».
Da un tifoso a un altro. Il sindaco di Olgiate Simone Moretti dice: «Leggo dagli Stati Uniti e inviterei prima di tutto i tanti personaggi che hanno la possibilità di decidere in Italia sul destino degli stadi a farsi un giro negli Stati Uniti a vedere cosa costruiscono. Accanto a mega strutture e grattacieli ci sono gli stadi, centri commerciali, ma anche zone storiche e old town con case dei residenti. Non so se al Como 1907 possa andare bene, visto che paga, andare in riduzione per aumentare di 2mila posti rispetto a oggi. Lo stadio deve avere almeno 15mila posti, negli anni ’80 ne aveva 25mila. Va anche chiarito se sia stata o meno chiesta la deroga al salva stadi che potrebbe essere fondamentale per superare ostacoli e burocrazia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA