Stagione turistica senza giardini a lago: recintata tutta l’area, così per un anno

L’intervento Cartelli di protesta degli ambientalisti contrari all’abbattimento degli alberi. Il cantiere rischia di creare più di un disagio nei prossimi mesi, quantomeno in termini di visuale

Giardini a lago transennati per il maxi intervento di riqualificazione da oltre due milioni che richiederà un anno di lavori e che darà un nuovo volto a tutta l’area, ma che comporterà un sacrificio per chi passerà dalla zona nei prossimi dodici mesi.

Se è vero che i comaschi sono ormai a conoscenza di quello che verrà realizzato, i turisti in città già da ora guardano con curiosità oltre le transenne, per capire cosa stia accadendo. Le recinzioni sono state posate lungo l’intero perimetro dei giardini che sono quindi inaccessibili, mentre il percorso pedonale che costeggia il lungolago è regolarmente aperto. La stagione turistica dovrà fare a meno, insomma, di un’area solitamente molto gettonata Per il momento è stata lasciata fuori la parte verso lo stadio, richiesta dalla Questura e che viene utilizzata come zona filtro per il settore ospiti, ma che dopo la fine del campionato sarà inglobata.

Per realizzare la “battery” (struttura con spazi commerciali e pensiline protette) saranno sacrificati una cinquantina di alberi e, nonostante la promessa della ripiantumazione della metà di questi, gli ambientalisti hanno già fatto sentire la propria voce. Nelle ultime ore, infatti, sono apparsi dei cartelli anonimi lungo le recinzioni – soprattutto in zona Tempio – per manifestare dissenso nei confronti del progetto. «Al grido di “più prati, meno bosco” si spera di ottenere una vista migliore sui monumenti, senza rendersi conto che sono proprio gli alberi a migliorare questa vista, a renderla più autentica e vivibile – si legge -. Questo progetto, che viene dopo 16 anni di cantiere delle paratie e in contemporanea al rifacimento dell’ex passeggiata Zambrotta, bloccherà l’accesso a tale zona per un anno e ci priverà della possibilità di usufruire di uno degli ultimi spazi rimasti accessibili e gratuiti a Como».

Qualche preoccupazione al Bistrot Luce, in viale Rosselli. «Credo che risentiremo di questa situazione - ammette Ardian Lushi, dipendente del locale – penso che molte persone non arriveranno fino a qui per via delle transenne. Anche il fatto che non si fermino più i pullman qui dietro porta meno persone. Da quando è stato transennato, però, la zona sembra più tranquilla: prima ogni sera arrivavano ambulanze e forze dell’ordine perché succedeva sempre qualcosa. Se i lavori porteranno a qualcosa di bello, ben vengano».

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