Taxi, guai anche per la sorella di Cantoni
«Impossibile trovarne uno in stazione»

La storia Di ritorno da Roma, dove si è fatta male per una caduta, ha dovuto fare la strada a piedi. «Arrivati a San Giovanni a mezzanotte, al telefono nessuna risposta. Altro che città turistica...»

Spiacevole epilogo al ritorno dalla trasferta romana per Gaetana Cantoni, sorella del neo cardinale, e il marito Guido Riva. Loro malgrado sono infatti incappati nei disagi continui del servizio taxi, che si stanno registrando ormai dall’inizio dell’estate con lamentele diffuse che arrivano dal mondo del turismo, ma non solo.

«Siamo arrivati a Como San Giovanni verso mezzanotte - racconta la signora - e io purtroppo avevo una gamba molto dolorante perché a Roma sono inciampata e caduta. Dopo quattro ore di treno ero davvero stanca e facevo molta fatica a muovermi. Avevamo lasciato l’auto in Curia e così abbiamo deciso di chiamare un taxi per farci accompagnare a riprenderla».

Tentativi inutili

A quel punto, non essendoci taxi all’esterno, hanno iniziato a contattare il centralino per chiedere l’invio di una macchina. Ma qui sono iniziati i problemi. «Abbiamo cercato il taxi e provato a telefonare tre o quattro volte, ma niente. Era impossibile poter parlare con qualcuno e ottenere il servizio. Ci siamo chiesti se questa potesse essere la situazione di una città turistica». La signora Cantoni ha deciso di raccontare la sua disavventura come - va detto - hanno fatto molti altri nelle scorse settimane, sperando che possa servire a migliorare le cose.

«Una volta che abbiamo capito che pensare di poter prendere un taxi era impossibile - prosegue - ci siamo incamminati a piedi e, con fatica, siamo arrivati vicino al Duomo. Mio marito mi aveva proposto di andare lui a prendere l’auto e di venirmi poi a prendere davanti alla stazione, ma sinceramente avevo paura a stare lì da sola. Non c’era nessuno in giro. Ho quindi preferito, pian pianino, con i due bagagli, andare con lui a piedi. So che il tragitto non era molto lungo, ma la gamba mi faceva molto male, infatti anche adesso tengo il ghiaccio». E chiude dicendo: «A livello nazionale e non solo si fa grande vanto di Como, ma se poi i servizi offerti sono questi, viene da dire altro che città turistica... Una persona arriva a Como, non ci sono taxi, ma nemmeno si possono contattare. Una situazione assurda».

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La trasferta romana

La coppia di Lenno era stata a Roma per l’intero weekend per partecipare al Concistoro in San Pietro durante il quale Papa Francesco ha creato cardinale monsignor Oscar Cantoni. Il rientro a Como però, è stato più complicato del previsto e si è scontrato con uno dei principali problemi che viene segnalato da tempo anche dall’associazione Albergatori e su cui il Comune si sta muovendo e ha intenzione di ampliare innanzitutto il numero delle licenze.

Il disagio, però, come evidenzia questa storia, riguarda anche i comaschi che, per i motivi più diversi, possono aver bisogno di prendere un taxi. Nel caso specifico, tra l’altro, si trattava di un servizio all’interno del Comune di Como. Ma ai numeri dei tassisti non ha risposto nessuno e, così, i due malcapitati non hanno potuto fare altro che andare a piedi.

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