Tigli in Theoria all’asta: ceduto solo un immobile del ristorante da una stella Michelin. Dubbi sulla ripresa delle attività

Tribunale Muri venduti all’asta per 2 milioni e 440mila euro, mentre resta senza padrone l’attività di ristorazione. Ora il giudice ridurrà la base per le offerte del 25% ma la sensazione è che il locale dovrà traslocare in un’altra sede

Un lotto assegnato, quello che riguarda l’immobile, alla cifra di 2 milioni e 440 mila euro da saldare entro trenta giorni. Il secondo lotto, quello che riguardava il marchio dei Tigli in Theoria e il ristorante nel complesso, non assegnato nonostante fosse pervenuta una offerta.

Il giudice delegato al fallimento, Marco Mancini, non ha potuto infatti fare altro visto che l’offerta ricevuta per il ristorante e il marchio era condizionata all’affitto dei locali (nel frattempo scaduto) e 6 anni più 6 anni, mentre gli aggiudicatari dell’immobile non avevano dimostrato l’intenzione di volerlo cedere per la locazione.

Due i lotti disponibili

Si complica dunque la strada di una prosecuzione dell’attività di ristorazione nel prestigioso immobile di via Bianchi Giovini, che un tempo ospitava gli uffici in centro della società dei telefoni (prima Sip e poi Telecom) e oggi è la casa del locale stellato comasco.

È questo l’esito della vendita all’asta che era stata fissata per i primi giorni di marzo e che faceva seguito al dissesto che aveva travolto la galassia societaria dell’imprenditore Giovanni Maspero attorno a cui ruotava anche il ristorante. Erano stati due, come detto, i lotti all’incanto: il primo riguardava il marchio Tigli in Theoria e il ristorante, il secondo il compendio immobiliare. Per quanto riguardava il primo lotto la base d’asta era fissata in 575mila euro e riguardava l’avviamento, i marchi i loghi e i domini del ristorante che da anni ha ottenuto la prestigiosa stella Michelin. Nell’aggiudicazione del ristorante era compreso anche l’impegno all’assunzione diretta dei lavoratori dipendenti del locale e garantire, di conseguenza, la prosecuzione dell’attività. L’idea era quella di consentire ai Tigli in Theoria di tenere aperto senza alcuna ripercussione sulla clientela.

Il secondo lotto, come detto, era quello immobiliare (per una superficie superiore dai cinquecento metri quadrati distribuiti su tre piani ed un piano ammezzato) assegnato a 2 milioni e 440 mila euro ad una società immobiliare comasca. L’offerta che era stata presentata per il ristorante – poi non aggiudicata – era di circa 430 mila euro.

Avanti un altro anno

Ora il giudice delegato rimetterà all’asta il solo ristorante, riducendo la base del 25%, nella speranza che in questo lasso di tempo possa accadere qualcosa anche se la volontà che pare assodata di chi si è aggiudicato l’immobile lascia poco spazio all’ottimismo sulla prosecuzione (in quel punto della città almeno) dei Tigli in Theoria.

Intanto il giudice ha ottenuto che comunque l’attività potrà proseguire per un altro anno con l’esercizio provvisorio.

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