Troppi turisti a Como: a curarli dovranno essere i medici di base

Salute Ats Insubria taglia la guardia medica turistica, ci penseranno i dottori di famiglia. La proposta: «La coperta è corta, così non ne usciamo. Ormai tutta la rete è in difficoltà»

L’invasione di Como da parte dei turisti ora crea problemi anche alla sanità: troppi accessi in pronto soccors o, quest’estate saranno i medici di famiglia a farsene carico. A giorni l’Ats Insubria ne darà comunicazione ufficiale, la novità è che i medici di medicina generale sono d’ora in poi chiamati a visitare, anche a domicilio, i turisti sia italiani che stranieri.

Non verrà più attivata, come accadeva prima della pandemia, la guardia medica turistica, un servizio diurno aperto in diverse località come Bellagio e non comunque in città. La decisione è stata presa anche alla luce della grave carenza dei medici in forza alla continuità assistenziale. I medici di famiglia in cambio della prestazione potranno chiedere ai turisti 25 euro per ogni visita, oppure 35 euro per le visite domiciliari, in albergo o nella casa vacanze.

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Del resto i visitatori internazionali non hanno molte alternative. Alcuni hotel offrono sì ai loro ospiti l’assistenza di un medico referente, ma le migliaia di arrivi sul lago finiscono ad affollare il Pronto soccorso. Anche per bisogni di lieve entità, una caviglia slogata o una febbre persistente. Non a caso il Valduce, data la sua posizione in centro città, durante l’estate ha notato un forte incremento degli accessi di persone straniere, richieste che gravano su un reparto già sovraffollato. Bisogna pensare che i cittadini residenti a Como sono poco più di 85mila, mentre durante l’alta stagione estiva con l’arrivo dei turisti la popolazione presente in città supera le 150mila unità.

Ma c’è carenza di medici

Certo in provincia di Como manca circa un medico di famiglia su tre. Spesso i camici bianchi devono badare anche a 2mila assistiti a testa. Riusciranno a farsi carico anche dei turisti?

«Tutto dipende dai carichi di lavoro – commenta Massimo Monti, segretario provinciale della Federazione italiana medici di medicina generale – per i colleghi che operano nelle località più turistiche, da Como a Bellagio, sarà dura. L’accordo è volontario, ma per ragioni deontologiche non si può rifiutare una visita a chi sta male».

«La coperta è corta, così non ne usciamo – dice Massimo Gatto, segretario provinciale di Smi, il sindacato medici italiani – facciamo già fatica a tenere testa ai tanti nostri assistiti. Tutta la rete è in difficoltà perché mancano sanitari, medici, infermieri e specialisti». La normale guardia medica notturna ha gran numero di ore scoperte per mancanza di personale.

Pubblico e privato

«Molti turisti stranieri grazie ai loro hotel hanno dei medici di riferimento – suggerisce Roberto Tassone, titolare della farmacia Internazionale che serve clienti da tutto il mondo – è un servizio privato aggiuntivo. Gli altri invece non hanno ricette o prescrizioni ed il primo riferimento è l’ospedale. Sarebbe utile ci fosse una struttura dedicata ai visitatori stranieri».

Nel frattempo una nuova offerta privata, recensita su internet in inglese, si propone di trovare un dottore agli stranieri in vacanza nel nostro Paese. Il consulto, con una video chiamata, può costare anche solo 20 euro, mentre una visita a domicilio può arrivare a 150 euro. Fatta una prova ieri siamo stati messi in contatto con un medico di famiglia operante a Paderno Dugnano, disponibile in libera professione a venire a Como nel pomeriggio.

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