Vaccini, altre proteste tra gli utenti
«Chi chiede Pfizer viene maltrattato»

Per molti è un servizio «puntuale e cortese» - Ma accanto alle recensioni positive ci sono i reclami - «Non volevo AstraZeneca, colpito dalla maleducazione»

Sono diversi i cittadini che non volendo ricevere AstraZeneca discutono e si lamentano nei centri vaccinali. Le segnalazioni di episodi di tensione iniziano a diventare numerose. Nessun lettore racconta disagi circa l’organizzazione dell’hub di Villa Erba, il servizio è descritto come puntuale e cortese. I più si concentrano sulla discrezionalità nella scelta del siero anti Covid.

Per esempio: una signora di 79 anni, in carrozzina, invalida al 100%, con molte gravi patologie è arrivata accompagnata dalla figlia venerdì alle sette di sera all’hub di Villa Erba. Finita in coda con le poche ultime persone da vaccinare ha atteso nel corridoio. Erano ormai le otto. L’infermiera, racconta la figlia dell’anziana, ha assegnato le dosi di AstraZeneca e Pfizer senza aver prima fatto l’anamnesi. «Sono quelle che avanzano», ha spiegato.

Messa a conoscenza del fatto che volessero inoculare alla madre AstraZeneca la figlia ha protestato. «Quando mi sono lamentata sono stata raggiunta da alcuni operatori e da un giovane medico - racconta la protagonista della vicenda -. Non avevano ancora letto la documentazione medica che avevamo portato. Ho insistito e mi è stato risposto di rivolgermi al presidente della Regione Attilio Fontana». Dopo un lungo dibattito, esaminanti i documenti medici, alla fine i sanitari hanno deciso di somministrare alla signora Pfizer. «Mi ha colpito la maleducazione e il pressapochismo nelle scelte che riguardano la nostra salute», racconta ancora la donna.

Circa un cittadino su quattro, non solo a Como, innesca discussioni per AstraZeneca. «Io ho 78 anni e sono stato vaccinato a Villa Erba martedì - racconta Carlo Zuccoli , giornalista noto per essere tra i massimi esperti mondiali di ippica e autore di diverse pubblicazioni -. Ho molte patologie, anche gravi, con reazioni allergiche precedenti. Ho portato tutta l’attestazione, anche il mio medico di famiglia mi ha suggerito di chiedere Pfizer. Ma una dottoressa in maniera poco gentile mi ha risposto che al centro vaccinale comanda lei e che dovevo accettare assolutamente AstraZeneca, pena finire per ultimo. Io, sia chiaro, voglio essere vaccinato, ma voglio essere vaccinato in sicurezza. Sono rimasto allibito dal fare scortese della dottoressa. Mi ha anche detto che non le importa se non potrò andare al mare dovendo fare il richiamo di AstraZeneca». Carlo Zuccoli alla fine ha accettato di fare AstraZeneca. «La sera stessa - aggiunge - sono stato male, la febbre mi è salita a 42. Solo in casa ho avuto davvero paura, volevo chiamare l’ambulanza, ma tremavo a tal punto da non riuscire ad alzarmi dal letto. Ancora oggi mi sento uno straccio e non riesco a tornare al lavoro. Medito di rivolgermi ai carabinieri, perché l’autorità giudiziaria decida se così si tutela il diritto alla salute dei cittadini».

Zuccoli non ha intenzione di fare la seconda dose. Venerdì mattina sempre a Villa Erba un cittadino comasco, presentando l’attestazione dell’Ats e del medico di estrema vulnerabilità, ha insistito per avere Pfizer. Ma il vaccinatore sicuro delle sue ragioni, ha chiamato i carabinieri. Asst Lariana non prende posizione sui singoli casi, si limita a ricordare che il centro vaccinale segue le linee ministeriali e regionali. AstraZeneca è offerto ai cittadini oltre i 60 anni salvo le estreme vulnerabilità descritte dal piano vaccinale.

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