Viadotto, mancano i materiali
Un mese di ritardo nei lavori

Ieri un vertice in Comune sullo stato dell’opera durante il quale è stato scongiurato lo stop all’intervento - L’assessore: «Momento difficile, si apre a inizio maggio»

I grossi problemi di approvvigionamento dei materiali, in aggiunta al caro prezzi, si abbattono anche sul maxi cantiere per la messa in sicurezza del viadotto dei Lavatoi che non riaprirà ai mezzi pesanti prima dell’inizio di maggio, con oltre un mese di ritardo rispetto alle ultime previsioni.

Ieri mattina si è tenuto un vertice in Comune a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dell’impresa romana Ma.Vi, che si era aggiudicata l’appalto da 1,2 milioni di euro poiché il rischio, non troppo remoto, era che il cantiere potesse addirittura fermarsi.

«Il rischio di interruzione dei lavori - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Pierangelo Gervasoni - è stato scongiurato e, quindi, andranno avanti a lavorare come stanno facendo, ma la riapertura subirà uno slittamento ai primi giorni di maggio. I lavori si stanno svolgendo senza creare problemi al traffico e gli unici penalizzati, al momento, sono i mezzi pesanti a cui è vietato il transito. Tra un mese, però, potremo riaprire a loro e poi ci saranno ulteriori lavorazioni che verranno effettuate nella parte bassa dell’infrastruttura che non interferiranno con il transito».

Insomma, stando alle parole dell’assessore sul tavolo c’era anche la possibilità che si fermasse tutto, come del resto sta avvenendo anche in altre parti d’Italia. «Fondamentale - conclude Gervasoni è che il cantiere vada avanti e che si possa riaprire ai mezzi pesanti il prima possibile. C’è un ritardo, è vero, ma purtroppo questo per i lavori pubblici è un momento molto complicato». I problemi, infatti, sono all’ordine del giorno. «Asfalti, ponteggi, materiali, ritardi e imprevisti sono dappertutto e non riguarda noi, ma tutta Italia. Noi stiamo lottando da settimane con l’obiettivo di portare tutto a termine quanto iniziato e questo, anche per quanto riguarda il viadotto, è la priorità».

Nelle ultime settimane i comaschi stanno vedendo, per la prima volta dal marzo del 2021, quando iniziò il cantiere, qualche effetto “visivo” del cantiere poiché si stanno sostituendo alcuni giunti sulla carreggiata, mentre altri vengono inglobati nella struttura: questo sta comportando l’istituzione di corsie mobili. Prima della riapertura ai mezzi pesanti, va sottolineato, sarà necessario uno speciale collaudo che verrà effettuato quasi certamente nelle ore notturne.

Il viadotto di collegamento tra la Canturina e l’Oltrecolle venne inaugurato il 31 maggio del 2003, dopo 1.104 giorni di cantiere e con un anno e mezzo di ritardo rispetto ai tempi previsti. Per i 650 metri di strada, di cui 525 sopraelevati vennero spesi 11 miliardi di lire.

I primi problemi, però, iniziarono solo pochi anni dopo il taglio del nastro. Nel 2009 un primo intervento urgente di manutenzione per “dilatazione eccessiva dei giunti” . Nel 2012 la chiusura totale, non per motivi di sicurezza, ma per la necessità di realizzare lo svincolo su due livelli nell’ambito del sistema tangenziale. Già nel 2014 il Comune citava nel piano delle opere un intervento di “manutenzione straordinaria di appoggi e giunti” da 400mila euro da eseguire l’anno successivo, ma venne rinviato. L’allarme rosso è scattato nel 2017, subito dopo l’insediamento del sindaco Mario Landriscina che aveva disposto la chiusura ai mezzi pesanti. Poi monitoraggi, studi, progettazione e, dallo scorso anno, il cantiere che, ritardo a parte, è quasi alla fine.

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