Viale Innocenzo, test sull’area ex Danzas: previste residenze e una grande rotonda

Como Ieri all’interno dei quattromila metri quadrati c’era movimento di camion e ruspe. Accantonati hotel e posteggio, il privato punta ad appartamenti. E il Comune chiederà un rondò

Non sono passati inosservati i camion e i mezzi più piccoli che ieri mattina sono andati avanti e indietro dall’area ex Danzas, quattromila metri quadrati in fondo a viale Innocenzo. Nessun inizio lavori, anche perché non sono stati formalizzati progetti a Palazzo Cernezzi e, conseguentemente, non sono state date autorizzazioni di sorta (che normalmente vengono pubblicate all’Albo pretorio e sono quindi visibili a tutti).

Si tratta, invece, di un intervento di pulizia dell’area abbinato ad analisi sulla struttura del suolo (inteso sia come potenziali inquinanti, che erano già stati verificati anche in passato, ma anche come consistenza effettiva), questo anche nell’ottica di predisposizione di un progetto da sottoporre all’amministrazione comunale.

La situazione

Nel frattempo c’è stato anche un cambio di proprietà dell’area: un paio di mesi fa, infatti, la famiglia Limonta ha venduto lo spazio a due passi dalla stazione alla società Sace di Bulgarograsso (si tratta di un’impresa di costruzioni edili nata a Milano nei primi anni ’90 e la cui attività principale è la realizzazione di edifici residenziali in bioedilizia oltre a quella tradizionale). Ecco quindi spiegata l’accelerazione che, da quanto trapela, potrebbe portare alla costruzione di residenze sull’ex Danzas, in linea con il core business dei nuovi proprietari. In passato - dalla precedente proprietà - erano state avanzate diverse ipotesi: dall’hotel con posti auto aperti alla città (erano state ottenute le autorizzazioni, ma poi i lavori non erano mai partiti) all’autosilo, giudicato però non così redditizio o, comunque, come un investimento che richiedeva molto tempo per rientrare nelle spese iniziali.

La viabilità

Adesso però qualcosa si sta muovendo e potrebbe essere la volta buona per il recupero di un’area in zona di forte passaggio, sia da punto di vista del traffico veicolare che pedonale (dalla stazione ogni giorno passano migliaia di persone tra pendolari e turisti).

Se dovesse andare avanti l’ipotesi delle residenze con il deposito di una proposta a Palazzo Cernezzi, è molto probabile che in sede di trattativa sugli oneri di urbanizzazione da parte dell’amministrazione comunale venga richiesto ai privati un intervento sulla viabilità. Il sindaco Alessandro Rapinese alcuni giorni fa in tv ha infatti auspicato che al posto dei semafori all’altezza dell’ex Danzas venga realizzata una rotatoria.

«Sotto la stazione San Giovanni e all’altezza dell’area ex Danzas sarebbe interessante poter avere una rotonda anziché i semafori – le sue parole –. Nell’area ex Stecav poi aspettiamo anche il parcheggio (che farà il Comune, ndr). L’idea in generale è di poter alleggerire il traffico sulla tangenziale ed evitare che i veicoli debbano percorrerla tutta, magari per tornare indietro, facendo chilometri inutilmente».

La rotonda, che verrebbe chiesta al privato, si andrebbe ad aggiungere a quella enorme (diametro di 60 metri) prevista nel progetto per la trasformazione dell’area ex Ticosa in un “parco energetico” con un parcheggio da 950 posti per auto, bus turistici e camper presentato da Acinque e ora sotto la lente degli uffici comunali.

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