Videoreportage, San Giuliano nel fango: «Ora temiamo il peggio»

Maltempo Terza cascata di detriti e terra sul quartiere. La titolare di due b&b: «Turisti e affittuari sono in fuga». Via Brambilla chiusa. E via Monti è di nuovo disastrata

15:33

San Giuliano, ritorno sul luogo del delitto. «Avevano finito di ripulire tutta la strada ieri sera - scuote sconsolata la testa Sabrina Pivato, titolare della caffetteria-piadineria Margherita all’angolo tra le vie Monti e Lega Insurrezionale - e guarda qui oggi». Scarponcini infangati ai piedi, badile in mano, è la seconda mattina di fila che deve ripulire il suo locale: «Ma stamattina ho avuto un momento di sconforto, perché era entrato anche tutto il fango».

La parte terminale di via Maurizio Monti, quella dove finisce la discesa, è il punto in cui la cascata di detriti e acqua si ferma. E qui i garage, i bar, i negozi e gli appartamenti vengono invasi dal fango.

«Questa è la terza volta, dal dieci settembre - dice Riccardo Pippi, amministratore di numerosi stabili nel quartiere San Giuliano - Capiamo la quantità di acqua che scende, che forse la tombinatura comunale non riesce a smaltire. Ma il problema vero è che la tombinatura comunale viene ripulita. Basti dire che dopo il primo evento la ditta incaricata dal Comune è arrivata soltanto ieri».

. Videoreportage di Paolo MorettiFango su San Giuliano

Emanuela Ratti è proprietaria di tre appartamenti in fondo a via Monti, che affitta: «Ho messo i sacchi di sabbia a mio carico - dice - e nonostante questo il fango è entrato in casa. Un affittuario vuole andarsene perché ha detto che ha paura di fare la fine del topo, dopo quello che è successo. Ieri abbiamo ripagato a nostre spese la rimozione del fango e oggi (ieri ndr) siamo al punto di partenza». In uno degli appartamenti c’erano dei turisti: «Stamattina sono scappati».

Dodici ore dopo l’acquazzone della notte tra martedì e ieri ancora da diversi tombini usciva l’acqua. La scalinata di via Bertacchi, quella che scende poi verso via Zezio, è ancora una piccola cascatella d’acqua. Come fatto il giorno prima, risaliamo verso monte per verificare la situazione. E nonostante siano passate appena 24 ore, tutto sembra cambiato. In peggio.

Un residente che abita alla fine di via Casletti dice di essere esausto, ormai: «Tutto a nostre spese. Qui arrivano i detriti dai boschi sopra ma anche da via Scalini e si fermano davanti a casa mia. Ma è la terza volta che devo far intervenire gli operai a mie spese per poter garantire il passaggio». Il giorno prima c’era fango ovunque. Ieri, anche peggio.

C’è un video, tra i tantissimi girati nel corso della notte, che fa particolarmente paura. Si vedono cascate di fango scendere dal giardino terrazzato di una villetta sopra via Casletti. Anche a casa dell’avvocato Lucio Levi, ventiquattr’ore dopo, lo scenario sembra cambiato: due reti sono state letteralmente divelte, dall’ultimo temporale: «E il fango, questa volta, è anche entrato in casa». La moglie si sfoga: «Se va avanti così qui non si può davvero restare a vivere». Anche perché in molti cominciano a dire: «Ora temiamo il peggio, quando tornerà a piovere».

E poi c’è il tema dei detriti che arrivano a valle. Che non è solo fango, foglie, rami, sottobosco. Ma si trova anche materiale che sembra provenire da cantieri edili. Ci sono coppi. E piastrelle. E pezzi di mattone. Da dove arrivano?

«Tutti questi detriti arrivano dalla zona di Brunate e sembrano resti di cantiere - fa notare ancora Riccardo Pippi - Ci sono macerie, tegole: un po’ di tutto. Questo mette in grossa difficoltà gli abitanti e preoccupa chi abita a piano terra. Il problema è la prevenzione, che non viene fatta».

Ancora Lucio Levi: «Nostri vicini di casa sono andati a fare un giro di ispezione e hanno detto che c’è molto materiale edile a monte, che viene dalla zona di San Donato e dalle nuove zone realizzate a sinistra di San Donato. Il materiale che viene giù è anche materiale datato, con coppi e piastrelle vecchie. C’è una vecchia baita bruciata nel bosco che scarica anche detriti. E poi molte delle strade aperte in questo bosco sono scavate dai cinghiali».

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