Cronaca / Como città
Domenica 23 Novembre 2025
Villa Bonomi, le feste davanti al giudice. L’accusa: violata la quiete dei residenti
Palazzo di giustizia Finisce in un’aula del Tribunale la battaglia per gli eventi vip vista lago
Como
La battaglia legale sull’utilizzo di Villa Bonomi per ospitare feste e matrimoni vip arriva anche in un’aula del Tribunale. La splendida dimora che domina la città da via Panoramica San Pietro, torna al centro della cronaca dopo che già un anno fa aveva visto l’intervento del Consiglio di Stato che aveva respinto il ricorso presentato dalla Tree Collection srl contro la sentenza con la quale il Tar aveva accolto il ricorso dei residenti della zona che avevano chiesto la fine delle feste.
Il caso
Vicenda non chiusa, visto che ora è approdato davanti ad un giudice anche il fascicolo penale con sette ipotesi di reato che vanno da quella iniziale di disturbo della quiete – tra i firmatari della segnalazione iniziale c’era stato anche l’ex calciatore dell’Inter Ivan Ramiro Cordoba – ad altre che poi si sono aggiunte con le indagini dei Carabinieri forestali che hanno contestato questioni urbanistiche e edilizie ma anche, come ultima ipotesi, la mancata comunicazione delle presenze nella struttura ricettiva. Ma sono proprio queste ultime parole relative alla «struttura ricettiva», quelle attaccate dagli avvocati della difesa secondo cui Villa Bonomi non era affatto un luogo in cui si esercitava attività turistica ma solo un complesso che veniva affittato per eventi a privati. Eventi, hanno ribadito le difese, limitati nel tempo, non più di una dozzina all’anno quindi non in grado di far configurare il disturbo della quiete.
La Procura la pensa diversamente fino ad arrivare a chiedere il processo per sette indagati che in queste ore stanno passando al vaglio dell’udienza predibattimentale in cui non si sono costituite parti civile e in cui gli avvocati hanno messo sul piatto le rispettive posizioni.
Le accuse
Nei guai sono finiti quelli che dal luglio 2021 al dicembre 2022 erano i rappresentanti legali della società conduttrice dell’immobile, la Tree Collection srl (Vincenzo Dascanio e Camillo Manuel Donadoni), ma anche il rappresentante legale della società che effettuava – se richiesti – spettacoli musicali, la Blu Notte Event srl (Giorgio Aldo Maffei), il legale rappresentante della Sofist spa (Carlo Cesare Lazzati) proprietaria della dimora e infine il direttore dei lavori (Enrico Caronti), il legale rappresentante di una società di trasporti (Francesco Campagna) e un costruttore (Alessandro Colmani) relativamente a questioni urbanistiche ed edilizie.
La Procura infatti ritiene che siano state portate avanti (a vario titolo) attività turistico alberghiere con cambio di destinazione d’uso di Villa Bonomi e con la realizzazione di «opere in difformità» come ad esempio l’eliporto diventato parcheggio e luci fisse da discoteca in quello che doveva essere un «giardino d’inverno». Le difese, con gli avvocati Patrizia Maesani, Walter Gatti, Giuseppe Del Campo, Andrea Dinelli (del foro di Livorno), Angelo Cardarelli di quelli di Milano come pure Paola Minerva, hanno battagliato in udienza contestando tutti i capi di accusa, negando la destinazione turistica ricettiva della villa, sottolineando lo scarso numero di eventi che per la maggior parte erano tra l’altro cene interne, ed anche l’utilizzo dell’eliporto come parcheggio, fatto avvenuto solo in poche occasioni e per comodità.
Una vicenda complessa, cui ora toccherà al giudice Francesca Banfi decidere se portarla a processo oppure se fermare tutto come chiesto dagli imputati.
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