Zona rossa e no alcol: «Ma via Anzani è sempre pericolosa»

Sicurezza La chiusura della rivendita di birra non è bastata a ridimensionare il viavai e i bivacchi. I residenti: «Paura a rincasare, non siamo sereni»

In via Anzani, nonostante le ordinanze, la situazione resta sempre molto tesa. Un gruppo di residenti si dice insoddisfatto del clima che si respira lungo la strada, in particolare verso sera, nei pressi dell’incrocio con via Magenta. Nonostante il divieto di consumare alcolici in luogo pubblico, una misura introdotta dall’amministrazione comunale, nonostante la strada sia diventata una “zona rossa”, per garantire più rapidi controlli e allontanare le cattive frequentazioni, via Anzani ha ancora dei problemi con l’ordine pubblico.

La situazione

«È difficile non notare un quotidiano assembramento di giovani sbandati – racconta Francesco Moresi, già titolare della cartoleria libreria, una delle tante attività della strada che negli anni ha chiuso battenti – ragazzi che hanno dei traffici poco raccomandabili, situazioni di piccolo spaccio. È un angolo davvero poco piacevole, a piedi non ci si passa volentieri soprattutto dopo una certa ora. Hanno chiuso, è vero, prima una sala scommesse e da qualche giorno anche un piccolo alimentari che vendeva bottiglie di birra. La chiusura però ha un termine e la birra la gente se la procura lo stesso».

Al bar o al supermercato. I controlli delle forze dell’ordine però ci sono. Anche il parco del quartiere non è più come in passato pieno di persone senza fissa dimora spesso problematiche. «L’ordinanza anti alcol però non viene applicata – dice Moresi – abbiamo perfino messo dei cartelli sui muri, come per la zona rossa. Sono misure che sono rimaste in buona parte sulla carta».

Le segnalazioni con allegati foto e video sono stati più volte inoltrati a Palazzo Cernezzi. «Non siamo sereni – commenta Cristina Gessaga, una residente – Le mamme che hanno figlie piccole hanno paura a rincasare la sera. Non è vero che via Anzani è diventata una strada tranquilla e sicura. Nonostante gli annunci i problemi restano». «Il disagio si sente, si percepisce – ribadisce Rosaria Molteni, amministratore di condominio con lo studio nella via – l’angolo con via Magenta è mal frequentato, è davvero brutto viverci e lavorarci».

La campagna elettorale

Sul tema della sicurezza in via Anzani si è giocato un pezzo della campagna elettorale. «Con il market che vendeva le birre chiuso va un po’ meglio – racconta una pensionata, Rosa Bori – sperando che resti chiuso a lungo. Però c’è tanto movimento di giovani sbandati che trafficano. Certe volte per passare bisogna chiedere il permesso. Con i condomini abbiamo anche scritto all’Aler. Io abito qui da cinquant’anni e purtroppo è difficile riconoscere l’attuale via Anzani». Una volta c’erano negozi, attività commerciali, il quartiere era più vivo e meno lasciato a sé stesso.

«Il problema relativo all’ordine pubblico in via Anzani c’era e temo rimarrà – dice Giancarlo Testa, ex titolare del B&b “Ai tre leoni” – ed in parte è anche dovuto alle vetrine che nel tempo hanno chiuso. Noi ci siamo da poco trasferiti sul lago. Lavoravamo bene con i turisti, ma è vero che la zona di via Magenta è un cattivo luogo di ritrovo. C’è gente che fa la spola verso il parcheggio dell’Ippocastano e piazza della Tessitrice, un via vai poco piacevole».

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