Enrico Rava: a Como l’ambasciatore del jazz italiano

Eventi Ospite e testimonial della “Lunga notte” musicale in programma oggi al Sociale. Il programma completo

Il ritorno al Teatro Sociale di un grande del jazz italiano, anzi, non usiamo mezze misure, del jazzista nostrano più conosciuto e apprezzato nel mondo: Enrico Rava.

Non poteva esserci un nome migliore per fare da testimonial alla quinta edizione di una delle iniziative più belle e immersive della massima sala cittadina. “La lunga notte del jazz” “occuperà”, letteralmente, le sale della struttura da stasera, sabato 2 marzo, proponendo concerti fino alle prime ore di domenica mattina.

Apertura

L’apertura, però, alle 20.30 vedrà sul palcoscenico proprio il grande Rava, ospite del quartetto di Alessandro Lanzoni, confermando l’indole del trombettista che da sempre ama misurarsi con musicisti più giovani, tanto da poter essere considerato mentore e talent scout di tantissimi artisti oggi in auge.

È lui stesso a presentare questa formazione: «È un quartetto classico, a cui mi aggiungo come ospite per un repertorio fatto di standard, con qualche brano originale mio. Sono quattro musicisti bravissimi – racconta – Lanzoni è un autentico fiore all’occhiello del nostro jazz, un pianista straordinario. Gabriele Evangelista è il contrabbassista più richiesto anche dagli artisti stranieri che arrivano qui e hanno bisogno di costruire un gruppo. Lo stesso dicasi per il batterista Enrico Morello. Poi c’è Daniele Germani, un sassofonista che, come accadeva a me tanti anni fa, vive più a New York che in Italia e là suona con tutti i più grandi. Quando ritorna è sempre bello incontrarlo, abbiamo fatto un concerto molto bello in Sardegna l’estate scorsa, ad esempio».

Un’icona

La lunga esperienza americana del trombettista triestino lo ha reso un’icona anche oltreoceano e lo ha portato a quegli “Incontri con musicisti straordinari” che ha raccontato nell’omonimo libro. Negli ultimi tempi preferisce restare in Italia, «Con qualche sconfinamento europeo. Ho suonato a Lisbona, Amburgo, Amsterdam». Ma non ci sono solo i concerti: «Tra le esperienze che preferisco ci sono i seminari estivi di Siena Jazz. Lì sì che ho modo di incontrare tanti giovani a cui cerco di trasmettere la mia idea di jazz e anche un po’ di storia. Ci sono nomi fondamentali, da Jelly Roll Morton a Bix Beiderbecke passando per l’imprescindibile Louis Armstrong, che mi sembrano trascurati dalle nuove generazioni: sanno che esistono, ma io voglio che imparino ad ascoltarli, ad apprezzarli».

Ambasciatore del jazz italiano nel mondo, oggi può dirsi soddisfatto: «Stavo leggendo sul “New York City Jazz Record” (un autorevole mensile americano, ndr.) la recensione di Umbria Jazz e il critico sottolineava che la nostra scena è la più interessante dopo quella statunitense, che abbiamo dei musicisti strepitosi e questo mi ha riempito di soddisfazione e di orgoglio».

Tra le nuove leve cita anche elementi della sua ultima formazione, i Fearless Five con i quali, recentemente, ha realizzato due doppi sold out al Blue Note di Milano: “C’è Matteo Paggi, che a soli 26 anni è già un grandissimo trombonista. E poi Evita Polidoro, è una batterista e cantante che consiglio a tutti di ascoltare”. I biglietti per stasera sono disponibili a 23 euro.

Il programma

Dopo il concerto di Enrico Rava ospite del quartetto di Alessandro Lanzoni, alle 22.30 parte la “Lunga notte del jazz” del Teatro Sociale che occuperà tre ambienti atipici per il pubblico. In sala Canonica, retrostante al palcoscenico, il quartetto Unlkd di Riccardo Curcio (vibrafono e tastiere), Elisa Simonetto (chitarra), Elia Liotta (basso) e Francesco Gisondi (batteria), che fonde elementi nu soul, hip-hop, jazz interpretando classici di Gershwin, Jobim, Horace Silver, Stevie Wonder e molti altri. In sala danza The New Time Jazz Trio di Matteo Marzana (pianoforte), Antonio Lorusso (contrabbasso) e Thomas Allen (batteria). I musicisti arrivano dalla Scuola civica Claudio Abbado di Milano e fondono brani originali a riletture di classici che guardano al primo Novecento. Infine nel sottopalco il Bramante Trio di Filippo OggioniOggioni (sassofono), Matteo Fanni (chitarra) e Vittorio Romano (contrabbasso). Un piccolo combo senza batteria per il più particolare dei luoghi: quella che si sviluppa sotto il palcoscenico è un’atmosfera magica e intima, quasi misteriosa, davvero nella “pancia” del teatro. Biglietti a 10 euro ridotti a 5 per chi acquista anche il biglietto di Rava. Accesso limitato, fino a esaurimento posti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA