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Domenica 21 Settembre 2025
«Esordio al cinema? Una bella scommessa»
Max Angioni, comico comasco, nelle sale come protagonista di “Esprimi un desiderio” di Volfango De Biasi
È una bella sorpresa il debutto sul grande schermo di Max Angioni. Il comico e conduttore comasco, noto per Zelig, Italia’s Got Talent, Le Iene, Lol – Chi ride è fuori e altri programmi oltre che per gli spettacoli teatrali, arriva al cinema come protagonista di “Esprimi un desiderio” di Volfango De Biasi. Una commedia che sarà nelle sale da giovedì e vede Angioni nel ruolo del giovane commesso Simone che non sopporta i vecchi e, dopo aver causato un incidente con un’anziana, è condannato a prestare servizio in una casa di riposo. Una volta scoperta la sua colpa, gli ospiti di Villa Meraviglia gli rendono la vita difficile, ma il protagonista troverà il mondo di rifarsi.
Il regista di “Come tu mi vuoi”, “Un Natale stupefacente” e “Una famiglia mostruosa” dirige il remake del francese “Il peggior lavoro della mia vita” affidandosi a un ottimo cast corale che riunisce Diego Abatantuono, Neva Leoni, Nunzia Schiano, Herbert Ballerina, Giorgio Colangeli, Maria Grazia Cucinotta, Elisabetta De Vito, Gaetano Bruno, Marco Messeri e Antonio Girardi. Pur tenuto a bada dalle necessità della storia. Angioni si conferma un uragano e ricorda attori come John Belushi o Jack Black per l’impatto e la capacità di travolgere tutto, sebbene De Biasi preferisca accostarlo a Renato Pozzetto: “rispetto a loro Max è una persona normale con cui identificarsi, non è così eversivo”.
Max Angioni, com’è nato il coinvolgimento in questo film?
Per diversi anni Armando De Razza mi ha proposto delle sceneggiature che per varie ragioni non mi convincevano. Un giorno mi ha fatto vedere un film francese, che non mi è piaciuto, però ci ho visto un potenziale: la storia del ragazzo che odia i vecchi e finisce a lavorare in una casa di riposo mi è sembrata interessante. Ho scommesso sull’idea e mi sono fidato del produttore, è stato un esperimento.
Com’è stato lavorare con Diego Abatantuono?
Con Diego è andata benissimo, si è creato un rapporto splendido. Prima di cominciare avevo una paura matta, perché è un attore e un comico di livello altissimo. Mi ha messo subito a mio agio. È come un compagno delle medie con cui si sta in fondo al pullman in gita e poi molto professionale.
Anche il resto del cast è formato da grandi attori.
Sono gli Avengers del cinema italiano, mi piace immaginare le avventure di questi arzilli vecchietti. Ho cercato di rubare il più possibile da Diego e da tutti. Colangeli ha la capacità di essere profondo e ironico con poche battute. Elisabetta De Vito ha studiato con Proietti e già questo mette soggezione. È stata una fortuna recitare con loro.
Il cinema era già un obiettivo quando ha iniziato?
Mi ero avvicinato al mondo dello spettacolo per fare l’attore, anche se per tanti anni ho fatto altro. Il cinema mi affascina da sempre. Ricordo tante serate con i miei genitori a vedere film di qualsiasi tipo in sale quasi sempre piene, a Como al Politeama, all’Astra o all’Odeon. Una volta con mio padre arrivammo in ritardo a vedere “Il Re leone” e fu fantastico. Oggi il cinema è meno frequentato, non so se mi farebbe lo stesso effetto. Sono cresciuto in quel tempo, ho avuto il cinema come sogno e obiettivo.
C’è qualche regista o attore con cui sogna di lavorare?
Mi piacerebbe lavorare con Sydney Sibilla che mi ha folgorato con “Smetto quando voglio” e con Gabriele Mainetti, sono registi giovani e brillanti. E poi con i mostri sacri, sia attori sia registi, per rubare i trucchi e imparare, mi piace il gioco del recitare. Vorrei vedere come lavorano Servillo, Santamaria, Cortellesi o Favino.
Vedendo il film nasce spontaneo il paragone con attori come John Belushi o Jack Black.
Belushi e Black sono attori animaleschi, fisici, anarchici. Anch’io sono un po’ quello, del resto ho iniziato lavorando prima con il corpo che con le parole, ho studiato mimo.
Che progetti ci sono in cantiere? Sta preparando a altri film?
Sto pensando a cose sia per il cinema sia per il teatro e tornerò a fine anno in teatro. Il proposito è imparare a scrivere e proporre cosa che possano avere un senso per la gente oggi. Se fanno ridere ancora meglio.
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