Il viaggio, il rinoceronte e il tempo sospeso

La mostra Presentato il catalogo della rassegna personale ”open” dello scultore Stefano Bombardieri a Cernobbio. Animali esotici, bambini e una riflessione sul dolore e il senso della vita. Le sue maxi opere esposte fino al 5 ottobre

Stefano Bombardieri ha attraversato l’estate 2025 di Cernobbio trasformando con le sue monumentali sculture una delle perle del Lario in un autentico museo a cielo aperto, fruibile da residenti e turisti di giorno e anche di notte. L’occasione per fare il punto sulla mostra “Il viaggio del rinoceronte e il paradosso del tempo” – visitabile fino al 5 ottobre negli spazi della Galleria Galp e di Villa Bernasconi, sul lungolago e in via Regina – è stata offerta sabato scorso dalla presentazione del catalogo, un volume che raccoglie immagini di altissima qualità, testi inediti e una biografia illustrata dello scultore bresciano.

«Un paesaggio surreale»

«La pubblicazione - ha spiegato Anna Lisa Ghirardi, curatrice della mostra promossa dal Comune e dalla Galleria Galp - completa il percorso iniziato in aprile, quando le opere di Bombardieri (rinoceronti, elefanti, fenicotteri e gorilla, che in alcuni casi “dialogano” con bambini, ndr) hanno invaso gli spazi pubblici di Cernobbio, aprendo una riflessione su temi come l’urgenza ecologica, il rapporto tra uomo e natura e questioni filosofiche legate al tempo, al dolore e al senso dell’esistenza. La mostra ha intrecciato volutamente arte contemporanea e spazio urbano, trasformando la città in un paesaggio surreale, in un dialogo tra arte e ambiente, visibile e invisibile».

La curatrice si è quindi soffermata sul lungo percorso iconografico dell’immagine del rinoceronte, dall’incisione di Dürer a Dalì, passando per il film “E la nave va” di Fellini, fino ad arrivare a vari artisti contemporanei. «Bombardieri – scrive nella prefazione dedicata a questo artista iconico di fama internazionale – anche grazie al soggetto del rinoceronte, ha sviluppato un linguaggio autonomo, dalla poetica stratificata e personale, che lo ha condotto a un’identità definita e riconoscibile. Attratto dal potere evocativo dell’animale esotico, a partire dagli anni ’90, lo elegge a suo alter ego. Nella sua opera l’animale diviene simbolo di forza, ma anche di precarietà, nonché metafora di un’evoluzione interiore».

Non solo. Nella mostra di Cernobbio il viaggio del rinoceronte è associato anche al paradosso del tempo, un concetto che ha interessato pensatori di ogni epoca, da Agostino fino ai filosofi contemporanei. «L’opera di Bombardieri – aggiunge la curatrice – si muove all’interno di un territorio concettuale in cui il tema del tempo ha una particolare rilevanza poetica, tanto da costituire uno dei principali nuclei tematici della ricerca. Nella scultura “Il peso del tempo sospeso - Rhino”, la collocazione sospesa dell’animale allude a un blackout percettivo, generato da dolore e paura. La sospensione del tempo si manifesta come frattura nel fluire cronologico».

Lo stesso avviene per l’opera “Elia e l’elefante”: «La loro monumentalità e immobilità sfidano la gravità e il tempo, evocando uno stato di pausa in opposizione alla frenesia del quotidiano. L’artista esplora il paradosso della sospensione, sia fisica che temporale. Attraverso un’immagine efficacemente simbolica – il contrasto tra la pesantezza dell’animale e la sua apparente leggerezza nella sospensione – crea una tensione che invita lo spettatore a fermarsi, osservare, riflettere. Il “tempo sospeso” si concretizza quindi come una pausa dalla gravità, non solo in senso fisico, ma anche esistenziale. La sospensione è metafora dell’incertezza, dell’attesa e della fragilità umana di fronte alle grandi domande della vita».

Realizzato da MalEdizioni, su progetto grafico di Luigi Filippelli e con fotografie di Fabio Botti, il catalogo presenta in ordine di apparizione le opere di Bombardieri, collocate in Riva, sulla Regina, alla Galp e nelle sale di Villa Bernasconi. Un percorso di 96 pagine che invita ad andare “oltre il visibile” e ad addentrarsi nei significati che l’artista ha voluto affidare alle sue opere: dalla riflessione sulla precarietà dell’esistenza al tema del pericolo di estinzione, fino al paradosso del tempo che attraversa tutta la sua ricerca.

«La profondità e il dualismo delle sue opere – ha affermato in proposito l’assessore alla cultura Maria Angela Ferradini - riflettono in modo emblematico la fragilità dell’uomo, che si scopre impotente di fronte al suo più grande nemico: il tempo. Cernobbio, con il suo straordinario patrimonio architettonico e naturale, prosegue con convinzione il proprio percorso di promozione artistica, mirando a posizionarsi come punto di riferimento per l’arte contemporanea sul territorio e offrendo ad artisti e opere un contesto di grande prestigio e visibilità».

L’opera zampe all’aria

Chi ancora avesse voglia di visitare la mostra scoprirà che queste opere monumentali compaiono in modo inatteso, in vari punti della città, dando vita a un percorso visivo che riflette sul rapporto tra spazio e tempo.

E che Cernobbio, con il suo suggestivo lungolago, le ville storiche e le eleganti piazze, è diventata un luogo ideale per questo incontro. L’interazione con il pubblico è stata davvero reale, arrivando anche oltre i limiti quando a fine maggio il rinoceronte in Riva è stato trovato a zampe all’aria - letteralmente “upsidedown”- dopo l’atto goliardico di un gruppo di ragazzi.

«Quando non sconfina in un gesto vandalico fine a se stesso - ha commentato Bombardieri - l’interazione nell’arte mi piace. È importante e mi incuriosisce. Il rinoceronte ribaltato offre una nuova prospettiva e ne terrò conto per il futuro».

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