Dalla città palestinese di Nablus a quella israeliana di Netanya passa un ponte che le collega a Como

Noi e il medioriente Un filo sottile lega Como a Israele e alla Palestina. Un doppio gemellaggio non solo simbolico che oggi meriterebbe nuova linfa

Quattro gemellaggi in essere per Como, due con città in guerra. Dal 1998 con la città palestinese di Nablus e, dal 2004, con l’israeliana Netanya, Como ha stretto un’amicizia a distanza, rinsaldata da iniziative comuni e piccoli-grandi eventi. Ma, ormai da qualche anno, poco o nulla è stato fatto e si sta facendo per rinsaldare il legame con queste due città.

Fu Nablus la prima città mediorientale a stringere un patto di amicizia con Como, sul finire del vecchio millennio. Solo dopo sei anni, la politica decise di “riequilibrare” la situazione, facendo lo stesso con una città israeliana. Uno degli artefici di quel passo fu Emanuele Lionetti, assessore nella giunta dell’allora sindaco Stefano Bruni. L’ex esponente leghista ricorda quel periodo: «Andai a Netanya, a un convegno sulla collaborazione tra Stati per il reperimento dell’acqua. Tornai a Como e pensavo fosse giusto avere tra le nostre città amiche anche una città israeliana: la nostra è una città che non pende decisamente né a favore di una parte, né a favore dell’altra». Ci furono delle iniziative: «Venne una delegazione isreaeliana, capeggiata dalla sindaca Miriam Fierberg. Non fu complicato creare questa pariteticità. Chiaramente questi gemellaggi andrebbero un po’ rilanciati». Cosa è stato fatto negli anni successivi? Molto poco, indipendentemente dalle giunte e sindaci che si sono succeduti. Con Nablus, ci fu nel 2015 una viaggio di 24 scout dell’Agesci Como 1 in Terra Santa, con tappa nella città di Nablus. I ragazzi visitarono il centro Bait al Karama, che ospitava un progetto per la popolazione femminile, per poi essere accolti in Comune.

Più eventi hanno invece caratterizzato il gemellaggio con Netanya, ma da molti anni le iniziative si sono fermate. I bambini delle scuole di Como, che hanno partecipato al progetto “Gemini” nell’anno scolastico 2014/2015, sono stati invitati da Netanya a realizzare dei disegni che rappresentassero la nostra città. Con i lavori raccolti da tutte le città gemelle, è stato ha realizzato un video proiettato poi in piazza Atzmaur a Netanya.

Poi, il gemellaggio con la città israeliana è stato nel segno della musica.

Nel 2015 e nel 2016, tre studenti del Conservatorio di Como parteciparono al Guitar Gems, un festival internazionale di chitarra classica. Il Conservatorio scelse Tarcisia Bonacina e Sara Magon nel 2015 e Matteo Fermi nel 2016.

Nel luglio del 2018, per il 70° della costituzione dello Stato di Israele e del 90° di Netanya, Como fu rappresentata anche da due studenti del Conservatorio, che si esibirono con una performance di musica classica durante l’evento principale “Netanya’s White Nights”.

Insomma, tutto molto lontano nel tempo. Ora, le priorità non sono certo gli scambi culturali con le due città. Ma i gemellaggi potrebbero avere una lettura e un’utilità diversa, come suggerisce l’ex consigliere comunale Luigino Nessi. In un intervento su Ecoinformazioni, ha richiamato nei giorni scorsi i due gemellaggi: «Invito il sindaco, l’amministrazione, la società civile comasca ad intervenire presso i responsabili della città di palestinese Nablus e quella istraeliana di Netanya, per far sì che cessino le ostilità e le brutalità, che si avvii il dialogo, che ci si impegni per il cessare il fuoco. Como deve farlo perché Città Messaggera di Pace».

In questo momento, comprensibilmente, non si può fare molto, come ammette l’assessore con delega alle relazioni internazionali del Comune di Como, Enrico Colombo. Anche se c’è la volontà in futuro di riallacciare i rapporti con tutte le città gemellate: «L’intenzione è di consolidare i gemellaggi esistenti e avviare nuove forme di amicizia e collaborazione, anche sotto l’egida dell’Unesco con la rete delle “città creative” o sfruttando altre forme di relazioni, già avviate, grazie al coinvolgimento dell’imprenditoria e della Camera di Commercio. Nablus e Netanya? Le avevamo sentite di recente, in particolare eravamo stati invitata da Nablus per un forum internazionale. Ma ora è tutto decaduto».

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