
Diogene / Como città
Martedì 08 Luglio 2025
Fuga per la vittoria. Tra genitori e figli la partita al Bassone
L’iniziativa In carcere l’incontro tra bimbi e adulti alla ricerca di momenti di normalità oltre le sbarre. «Questi eventi aiutano a creare un clima più sereno»
Como
In un pomeriggio d’estate insolitamente torrido un bambino scende da un’auto parcheggiata. Indossa una maglietta con il numero 10 di “Tévez”, ex calciatore argentino. Tiene per mano sua mamma, e insieme si dirigono verso le porte della Casa Circondariale del Bassone.
Da undici anni esiste una carta per i diritti di figli e genitori detenuti
Martedì 25 giugno si è tenuta “la partita con mamma e papà”, un’iniziativa che si inserisce all’interno di “Officine dei legami”, un progetto regionale rivolto alla genitorialità in carcere. L’iniziativa è promossa da Bambinisenzasbarre ETS, che grazie al supporto di Cooperativa Lotta Contro L’Emarginazione ha portato all’interno della Casa Circondariale un frammento di quotidianità, dando ai bambini figli di persone detenute la possibilità di trascorrere un momento di leggerezza e svago insieme al proprio genitore.
In campo, le magliette gialle dei bambini e quelle blu degli adulti.
Il progetto è curato dall’associazione Bambinisenzasbarre e Cooperativa Lotta
Sport e solidarietà
“La Partita con mamma e papà” nasce nel 2015 come strumento di sostegno alla genitorialità e al mantenimento del legame affettivo tra figli e genitori detenuti. In dieci anni, Bambinisenzasbarre ETS ha organizzato 485 partite, coinvolgendo oltre 19.500 bambini, bambine e familiari. Un successo crescente che ha interessato la maggior parte degli istituti penitenziari italiani: nel 2024, in Italia, si sono giocate 113 partite.
Quello della partita è un pretesto per provare a creare un momento di “normalità” in un contesto – quello carcerario – che, per definizione, separa. Laura Castegnaro, operatrice di Cooperativa Lotta Contro L’Emarginazione, commentando la giornata ha raccontato che non sembrava di essere in carcere: «Il clima era più disteso, anche per gli operatori carcerari».
La partita con mamma e papà si inserisce nel più ampio quadro europeo, grazie alla versione internazionale promossa da Cope e sostenuta da Uera Foundation for Children: la “Game with Mum and Dad”, che ha portato l’iniziativa anche in Polonia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e altri Paesi europei.
A fare da cornice e fondamento legislativo all’iniziativa c’è la Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti, firmata per la prima volta nel 2014 dal Ministero della Giustizia, dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e da Bambinisenzasbarre ETS, e rinnovata fino al 2021. Il documento rappresenta un punto di svolta nella cultura dell’accoglienza nelle carceri italiane, riconoscendo a livello formale il diritto dei figli alla continuità affettiva con il genitore detenuto, in linea con l’art. 9 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia.
Il documento ha ispirato anche il Consiglio d’Europa, che nel 2018 ha adottato la Raccomandazione CM/Rec(2018)5, basata sulla Carta italiana, riconoscendola come modello per tutti i 47 Paesi membri. Bambinisenzasbarre Ets, con la sua rete di “Spazi Gialli” nelle carceri italiane e insieme al tavolo di monitoraggio nazionale, continua a promuovere e vigilare sull’applicazione delle linee guida della Carta.
Carcere meno alienante
Lo “Spazio Giallo” è un luogo relazionale pensato per accompagnare bambini e famiglie nei momenti di visita, un punto di mediazione tra dentro e fuori, dove si lavora per rendere il carcere un luogo meno alienante.
«A giugno al Bassone è stato anche inaugurato questo spazio, dedicato ai bambini che vengono a fare i colloqui con i propri genitori, e che hanno a disposizione uno spazio a disposizione di decompressione», dice Laura Castegnaro. Uno spazio che prepara l’incontro, e che simbolicamente lo risignifica, restituendo dignità al rapporto tra genitori e figli. L’altra parte del progetto “Officine di legami” prevede invece l’organizzazione di gruppi di genitori all’interno del carcere e la possibilità di svolgere dei colloqui individuali.
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