Giovani ucraini a Como: «L’invasione? Non ci fermerà»

L’incontro Ragazzi e coordinatori della YouthBank sul lago dall’Ucraina per condividere progetti e idee

Quando un aliscafo passa di fronte a Villa del Grumello, circondato dalla luce azzurra di una mattina autunnale, Lisa smette di parlare. Non lo fa improvvisamente, ma è come se la voce si affievolisse per permettere alle sue orecchie di sentire meglio. Poi un sorriso sconsolato: «Scusate -dice in inglese - mi dimentico che siamo in Italia; quando in Ucraina sento suoni di aerei o cose in movimento nel cielo so di dover stare attenta. È come un riflesso».

Originaria di Vinnytsia, nel centro dell’Ucraina, Lisa Shapovalova ha solo 24 anni ma già da diverso tempo è coordinatrice locale di una YouthBank ucraina e, lo scorso 3 novembre si trovava a Como insieme a un gruppo di giovanissimi studenti e youthplanners ucraini, accompagnati dai loro coordinatori, nella meravigliosa villa che veglia dall’alto sul Lario, per raccontare come sia possibile, anche in tempo di guerra, alimentare una rete sociale e culturale di giovani e per i giovani. «Rispetto all’anno scorso, quando non potevamo fare nulla, per via dei problemi con la connessione internet e per l’assenza continua di elettricità, ora mi sembra che le cose vadano meglio. All’inizio della guerra è stato scioccante capire che non ci saremmo potuti più spostare, perché i treni non erano più un mezzo sicuro, ma ora sappiamo che la gioventù non si può fermare».

Non può perché, dopo la devastazione della guerra qualcosa andrà pur ricostruito. La YouthBank, in Ucraina, funziona proprio come sul nostro territorio: ne esistono nove, in totale, distribuite in diverse aree del Paese. A ovest, a sud ma anche a est, dove l’invasione russa flagella più duramente la popolazione civile.

Partito da un aeroporto in Polonia, questo gruppetto di youthplanners ucraini - ovvero studenti delle scuole superiori incaricati di analizzare e selezionare i progetti, ideati da altri loro coetanei, idonei al finanziamento da parte della “banca dei giovani” - ha viaggiato per quasi tre giorni prima di arrivare a Como. Qui, ad aspettarli, c’era un gruppo selezionato di youthplanners comaschi, in rappresentanza delle diverse “banche dei giovani” dislocate sul territorio provinciale, e pronti a condividere e scambiare con loro le esperienze maturate in questi anni.

«L’esperienza della YouthBank in Ucraina è iniziata più di sei anni fa - racconta Ksenia Popova, referente del National network of local philantropy development, un ente internazionale che coordina e tiene unite le YouthBank ucraine - ed è concentrata soprattutto nei centri più piccoli. Le priorità locali sono un po’ la nostra specialità: la maggior parte dei progetti che finanziamo infatti sono festival e attività in presenza, ma per via della guerra abbiamo dovuto cambiare direzione e oggi ci occupiamo molto anche di esercitazioni, studi su come migliorare le tecniche di riciclo, potenziamento delle biblioteche locali, hub creativi, elaborazione di percorsi “eco-friendly” per mappare i nostri boschi e tutelare il territorio». Il tutto, mentre il cielo sopra l’Ucraina si è fatto minaccia costante, per via dei bombardamenti russi, da ormai più di un anno e mezzo.

I ragazzi accompagnati da Ksenia e dai coordinatori locali sono giovanissimi: Sasha, il più piccolo , ha solo 14 anni. «Sono molto stanchi di fare cose solo online, questi ragazzi vogliono vivere - continua Ksenia - e l’opportunità di venire in Italia, a Como, è incredibile. Per alcuni di loro è la prima vera e propria esperienza all’estero».

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