Martina, Matteo e i cacciatori di oro blu: costruire pozzi in Africa

La storia L’impegno dei volontari dell’associazione “Amici di Zinviè” per la costruzioni di pozzi d’acqua in Africa

Matteo Rumi e Martina Sala sanno cosa significhi avere sete. Lo hanno visto coi loro occhi e soprattutto nello sguardo di chi, dopo tanto – troppo – tempo, finalmente trova l’acqua tanto agognata. È una consapevolezza che alla coppia comasca deriva dai viaggi in Africa e dalle attività svolte nel contesto dell’associazione comasca Amici di Zinviè (operativa in Africa e India) che ha come caratteristica quella di coinvolgere attivamente i volontari con viaggi in terra di missione. E, soprattutto, si distingue per la capacità di rilevare i bisogni essenziali delle popolazioni locali, provando, per quanto possibile, a soddisfarli.

Costruire pozzi in Africa non è affatto un gioco da ragazzi

«I nostri obiettivi come associazione – spiega infatti Matteo – sono basilari: cibo, salute, istruzione e acqua». Da ultima, insomma, ma non ultima, l’acqua è riconosciuta dagli Amici di Zinviè come un bene primario, che oggi più che mai necessita di essere tutelato, soprattutto in Africa, dove da sempre la sua rarità l’ha portata a essere considerata “oro blu”. «Storicamente supportiamo i missionari impegnati in Benin e in Burkina Faso e negli anni li abbiamo aiutati a costruire pozzi», aggiunge Martina. Ma costruire pozzi in Africa non è affatto un gioco da ragazzi, a maggior ragione in una zona subsahariana, desertica e con pochissimo verde come il Burkina Faso.

«Nel periodo tra ottobre e dicembre le piogge lì sono molto intense, ma poi spariscono per il resto dell’anno, quindi diventa veramente difficile procurarsi l’acqua e spesso bisogna percorrere decine di chilometri per prenderne anche solo una bacinella». Non basta: spesso le risorse idriche a disposizione della popolazione locale non sono sicure, trattandosi di laghi o pozze in alcuni casi contaminate perché frequentate anche dagli animali. L’intervento di Amici di Zinviè assume allora è un’importanza fondamentale, perché ha a che fare proprio con la sopravvivenza. L’associazione opera da Como tramite il contatto diretto con le suore missionarie camilliane, da anni presenti soprattutto in Burkina Faso.

Il punto di riferimento per i trenta volontari comaschi è suor Bartolomea, religiosa di origini sarde che vive a Koupèla, uno dei principali centri locali. È lei a mettere l’associazione in contatto con le ditte del posto e a individuare i luoghi migliori in cui costruire i pozzi. Sono circa tre all’anno quelli che gli Amici di Zinviè riescono a realizzare, tramite raccolte fondi e donazioni private. Una in particolare, nel corso di quest’anno, è rimasta nel cuore di Martina e Matteo: «Dei due pozzi che siamo riusciti a costruire quest’anno uno è stato reso possibile grazie alla donazione privata fatta da un ragazzo in ricordo del fratello, morto per una brutta malattia: il nome di suo fratello ora spicca sulla targa che accompagna il pozzo».

L’emergenza siccità globale peggiora le condizioni in Africa

Tre pozzi sembrano pochi e naturalmente servirebbe molto di più per permettere ai locali di condurre una vita dignitosa, senza sentire quella sete che noi non conosciamo affatto. Eppure, se si pensa a quanto è arduo costruire un pozzo in aree desertiche, ci si rende conto dell’impresa significativa che gli Amici di Zinviè riescono a realizzare. Ma perché costruire pozzi è così complicato? «Innanzitutto – spiega Matteo – i problemi sono di carattere tecnico: per trovare una falda acquifera nelle regioni desertiche, come il Burkina Faso, occorre scavare fino a cinquanta metri di profondità». L’impresa poi è impegnativa anche da un punto di vista economico: un pozzo in Burkina Faso costa tra gli otto e i dieci mila euro.

Come se non bastasse l’inasprimento delle temperature ha ulteriormente intensificato l’emergenza siccità in Africa. E infatti, anche quando il pozzo viene costruito, i problemi non finiscono: «In questi pozzi l’acqua non è infinita e per questo sono tenuti sotto chiave e gestiti dai missionari che li aprono in ore specifiche del giorno». Un tema caldo – letteralmente – in questi giorni in cui iniziamo anche noi, con molta fatica, a comprendere il valore essenziale dell’acqua potabile. Troppe volte diamo per scontate le nostre risorse idriche, perché l’emergenza siccità è un tema che non ci appartiene e che percepiamo come estremamente lontano. Ora però bussa alle nostre porte.

Gli Amici di Zinviè operano sul territorio comasco per rafforzare questa consapevolezza: «Il nostro tramite per raccogliere fondi è il teatro e durante gli spettacoli abbiamo trasmesso anche un documentario della terra di missione, durante il quale si vede proprio il momento in cui viene trovata l’acqua, nella fase preliminare della costruzione del pozzo». La gioia ritratta sui volti di chi dell’acqua ha imparato fin dalla nascita a conoscere il valore è indescrivibile e forse solo le immagini di questi momenti possono davvero farci comprendere quanto l’“oro blu” sia prezioso, assolutamente da tutelare.

In Burkina Faso viene trovata l'acqua.

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