Le terre di confine tornano a parlarsi: un dialogo intessuto anche sulle pagine di Frontiera

Gli argomenti Dalle restrizioni Covid al clima che sta cambiando in fretta. E poi, i problemi delle aziende e le grandi opere: negli articoli del nostro inserto

Un anno ricco di sfide lanciate e vinte. E’ quello che sta per finire e che ha raccontato in dodici mesi i rapporti transfrontalieri tra Italia e Svizzera, in particolare con il Canton Ticino, attraverso gli articoli pubblicati sul nostro inserto “Frontiera”.

Mese per mese, l’inserto del giovedì de La Provincia ha acceso una luce su temi complessi e che non possono prescindere dai rapporti stretti tra chi vive al di qua e al di là del confine.

Il 2022 è stato però, nel mese di gennaio, anche l’anno della celebrazione del primo anniversario di “Frontiera” che ha visto la luce il 14 gennaio del 2021.

Il debutto

Il primo mese dell’anno ha puntato l’attenzione sulla pandemia con un’analisi della situazione di allora tracciata dal presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Manuele Bertoli. Il presidente aveva dichiarato con fermezza che la sfida lanciata dal virus sarebbe stata vinta; altra sfida nello stesso mese è stata quella posta sul versante green. Il 6 gennaio si raccontava infatti di un anno che cominciava all’insegna della riduzione delle emissioni di gas serra, tagli di inquinanti in vari settori.

La consigliera federale, a capo del Dipartimento federale dell’Ambiente, Simonetta Sommaruga aveva allora dichiarato: «Investimenti massicci per favorire il ricambio dei mezzi di trasporto» nella direzione del taglio delle emissioni di CO2, ma senza introdurre nuove tasse.

A febbraio si celebrava la fine delle restrizioni dovute alla pandemia con il presidente di Gastro Ticino, Massimo Suter, che spiegava quanto fosse importante permettere alle attività del settore dell’accoglienza e della ristorazione di ricominciare a lavorare in serenità. Marzo di quest’anno dedicava spazio all’importanza del capitale umano per lo sviluppo imprenditoriale in Canton Ticino con Nicoletta Casanova, vicepresidente di Aiti, Chief Executive Officer di FEMTOprint che affermava: «Il capitale umano resta l’asset principale, andare all’estero è importante per un periodo di formazione».

Secondo la sua analisi, il Canton Ticino è sempre più terra di imprese, con la tecnologia che fa nascere startup e permette di attrarre o far restare ancora di più i giovani.

Ad aprile Norman Gobbi, consigliere di Stato, aveva puntato l’indice sull’importanza della sicurezza da mantenere in Canton Ticino: «Punito l’80% dei responsabili. Segnale forte ai malviventi, che sanno di avere poche probabilità di farla franca» diceva spiegando anche l’aumento di casi risolti e, purtroppo, la necessità di vigilare su violenza domestica e crimini digitali. Massimiliano Ferrara, resident manager del Grand Hotel Villa Castagnola di Lugano accendeva la luce sullo sviluppo turistico, spiegando come «tutti gli attori del settore dovrebbero collaborare per dare concretezza alle grandi potenzialità del Cantone».

Turismo e non solo

L’Ufficio federale di statistica evidenziava che nel febbraio 2022 il settore alberghiero svizzero aveva registrato 2,8 milioni di pernottamenti, pari a un aumento del 41,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

La fuga di lavoratori del settore infermieristico e medico ha occupato la discussione su “Frontiera” del mese di maggio quando si raccontava della fuga di camici bianchi, ogni mese 300 persone decidevano di cambiare il loro lavoro da infermieri, attraverso la voce di Franco Denti, presidente ticinese dell’Ordine dei medici ticinesi.

A giugno il tema focale era stato quello delle opere pubbliche che in Svizzera si vedevano rallentate anche per colpa dell’Italia, il riferimento specifico era al cantiere del San Gottardo, dell’azienda che aveva perso l’appalto. L’analisi del tema complesso era stata affidata al direttore della sezione ticinese di Ssic, ingegnere Nicola Bagnovini che affermava: «Non c’è più il senso della solidarietà, le infrastrutture servono a tutti».

Il mese di luglio aveva anche visto il Ticino ospitare a Lugano un appuntamento importante come la conferenza sull’Ucraina, con la presenza di molti leader mondiali, ma è stato anche il mese dedicato all’analisi del clima bizzoso, delle alte temperature e dell’innalzamento delle acque dei laghi indagata per “Frontiera” dagli esperti Supsi, Fabio Lepori e Maurizio Pozzoni che spiegavano: «Andrà avanti in questo modo sino a fine secolo».

Dopo l’estate, novembre indagava la fuga di lavoratori in Ticino da fermare, titolava “Frontiera”, tagliando i costi del lavoro, dando voce all’assessore regionale agli Enti locali, Massimo Sertori che illustrava la proposta sulla distribuzione dei ristorni: «I diritti acquisiti non si toccano, ma chiediamo minori oneri a carico delle imprese e stipendi più alti». Dicembre 2022 ha posto la questione di lupi, cinghiali e orsi da tenere a bada anche nelle zone di confine e dello shopping natalizio con tanti svizzeri in trasferta in Italia per gli acquisti.

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