Ticino, il turismo che verrà

Intervista Stefano Scagnolari, docente dell’Università della svizzera italia e responsabile dell’Osservatorio: «Franco forte, concorrenza, aumento dei prezzi dei viaggi aerei: l’importante è non cullarsi sugli allori»

Il turismo post Covid in costante evoluzione, tra conferme e anche nuovi segnali in Svizzera e nel Canton Ticino. Che analisi si possono fare e quali prospettive trarre per la seconda parte dell’anno? Ne parliamo con Stefano Scagnolari, docente dell’Università della Svizzera italiana e responsabile dell’Osservatorio del turismo dell’Istituto di Ricerche Economiche.

Secondo l’Ufficio Federale di Statistica, il primo semestre 2022 è stato importante per il turismo in Svizzera. E il Ticino si è fatto notare. Rispetto al 2019 solo quattro regioni turistiche hanno registrato un numero maggiore di visitatori: Ticino (+15,2%), Grigioni (+5,8%), Giura & Tre Laghi (+2,9%) e Svizzera orientale (+2,4%). Qual è il suo giudizio, sia sul dato elvetico che su quello ticinese?

Per quanto ci riguarda, come Osservatorio del Turismo dell’Università della Svizzera italiana, non possiamo far altro che confermare che i primi sei mesi del 2022 possono essere interpretati in maniera positiva - anche se per ragioni diverse - sia a livello ticinese che svizzero. Servono però alcune precisazioni per comprendere meglio la situazione generale che il settore sta vivendo in questi ultimi anni. In primo luogo, quelli appena presentati sono dati riguardanti il solo settore alberghiero e, seppur accolti con grande piacere, da soli non restituiscono una fotografia completa della piazza turistica. Si pensi, ad esempio, che considerando anche i campeggi, le abitazioni di vacanza e tutte le altre tipologie di strutture ricettive sfruttate commercialmente, i pernottamenti del settore alberghiero rappresentano circa il 60% del totale. Se poi includiamo anche i pernottamenti nelle case secondarie da parte dei proprietari, tale percentuale scende addirittura al 35%. Importante è quindi constatare che tutta la piazza turistica ticinese - e non solo il settore alberghiero - ha dimostrato in questi due anni post-pandemia un livello di resilienza molto elevato raggiungendo risultati molto positivi.

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