L’investimento per i 50 anni. Pironi inaugura la super serra 4.0

Green Floricoltura Pironi festeggia l’anniversario con l’inaugurazione di un nuovo impianto high-tech. Sistemi automatizzati, obiettivo efficienza energetica

Vertemate con Minoprio

Un doppio compleanno da celebrare. La Floricoltura Pironi spegne 50 candeline di storia e 25 anni di guida della seconda generazione inaugurando una nuova serra high-tech, emblema di sostenibilità, innovazione e progettazione 4.0. Un passo che non guarda solo avanti, ma che ridefinisce lo stesso concetto di serra. «Per realizzarla abbiamo smontato le strutture precedenti, che risentivano dei limiti progettuali di 50 anni fa – spiega Andrea Pironi, alla guida dell’azienda insieme alla sorella Raffaella –. Sulla stessa superficie abbiamo costruito una serra completamente nuova, integrando tutte le tecnologie e i sistemi di ultima generazione».

La serra è stata modernizzata e ripensata nelle forme e nelle funzioni. «Le nuove serre sono molto più alte, non più ad arco tradizionale ma con pareti dritte e un arco, chiamato gotico, molto acuto nella parte superiore. Le aperture sono collocate nel punto più alto della struttura, per favorire la naturale fuoriuscita del calore». Una scelta che risponde alle sfide dettate dal cambiamento climatico.

Tecnologia, efficienza e risparmio energetico, sono alla base di questo nuovo approccio. «Il sistema monitora in tempo reale umidità, temperatura, luce e condizioni ambientali. È controllabile da remoto e regola in autonomia aperture, ombreggiamento e riscaldamento – sottolinea Pironi –. Il risultato è una gestione ottimale dell’ambiente con un relativo contenimento dei consumi energetici».

Una struttura completamente automatizzata, che dimostra come tradizione e innovazione non solo possano convivere, ma alimentarsi a vicenda. Come tutte le storie per comprenderle a fondo si deve dare uno sguardo al passato.

La storia della famiglia Pironi nasce nel 1975, quando i genitori di Andrea e Raffaella costruiscono le prime serre a Vertemate con Minoprio, dando vita a un vivaio fondato su dedizione, cura dei dettagli e radicamento nel territorio. Venticinque anni fa il testimone passa ai figli, con l’apertura dell’attuale sede di via Abbazia. Da allora, l’azienda è cresciuta senza tradire i propri valori: professionalità, legame umano e attenzione alla comunità agricola locale. Innovazione e rispetto per l’ambiente non sono parole di circostanza, ma scelte concrete da attuare giorno dopo giorno. Negli anni la Floricoltura Pironi ha investito in certificazione biologica, impianti fotovoltaici, irrigazione a basso consumo, automazione dei processi di semina e trapianto e in una gestione digitale sempre più avanzata delle colture. Oggi il 50% della produzione orticola è bio, a conferma di una sensibilità che intercetta un mercato sempre più attento alla qualità e alla sostenibilità ambientale.

Tra le serre di Vertemate, nascono ogni anno circa 10 milioni di piante: l’80% destinate all’orticoltura professionale, il restante 20% al mondo ornamentale per giardini, ville e spazi verdi. Un catalogo imponente di 2.000 referenze, tra cui si trovano la bellezza di 172 tonalità di viole e 700 varietà orticole, che spaziano dalle verdure più comuni a rarità come cavoli orientali, fiori eduli e aromatiche per estrazione di essenze. Una crescita tecnologica che fonda le sue radici sull’esperienza diretta «La nostra eredità non è fatta solamente di strutture, ma di competenze e valori – sottolinea Pironi –. Il know-how che ci hanno trasmesso i nostri genitori è la nostra vera eredità». Un passaggio di testimone che, a Vertemate, si riflette anche nella quotidianità: il padre, noto agronomo ed ex direttore della Fondazione Minoprio, è ancora una presenza attiva tra le serre. «Passa spesso a trovarci, direi quasi ogni giorno, e i suoi consigli sono sempre i più preziosi», sorride Andrea. È questa la vera essenza della Floricoltura Pironi: una realtà che innova senza dimenticarsi le sue radici così saldamente radicate nella terra.

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