Tumori della pelle, diagnosi precoce. La sfida di DermIA grazie alla tecnologia

Il progetto Un’impresa nata come spin-off dall’Insubria con l’obiettivo fondamentale di prevenire il melanoma. Coinvolti nel team: studenti, ricercatori e professori

Como

DermIA è una soluzione MedTech basata su Intelligenza Artificiale (Deep Learning) nata come spin-off dall’Università dell’Insubria. Una tecnologia sviluppata in ateneo per la diagnosi precoce dei tumori della pelle diventa un progetto imprenditoriale innovativo. Il suo scopo è la prevenzione del melanoma e la diagnosi precoce dei tumori cutanei attraverso l’analisi immediata di immagini di lesioni. Il sistema offre un app per il monitoraggio personale e strumenti avanzati per ottimizzare il triage dei pazienti in ambito clinico e ridurre i tempi di attesa.

L’algoritmo di deep learning identifica lesioni cutanee con elevata accuratezza e permette di ottenere una valutazione immediata del rischio. La versione avanzata, integrabile via API/SDK supporta il lavoro di dermatologi e strutture sanitarie in piena continuità con il servizio sanitario nazionale. La startup nasce grazie alla sinergia di sette giovani ricercatori e professionisti, cresciuta nel Contamination Lab dell’Insubria, per rendere accessibile a tutti un supporto diagnostico avanzato contro i tumori della pelle. Così è nata DermIA, la startup medtech ora incubata a ComoNExT per i prossimi 12 mesi. Dietro alla nascita della startup c’è un team di studenti, ricercatori e professori universitari composto da Andrea Carugno, dermatologo, si occupa di validazione e fornisce la conoscenza medica; Ignazio Gallo, presidente del Cda e ricercatore in Intelligenza Artificiale; Silvia Corchs, professore associato in Informatica che si occupa di validazione dei modelli di AI; Leonardo Sgroi, dottorando in Informatica e Matematica del calcolo che si occupa di Ricerca e Sviluppo; Mattia Gatti, dottorando in Informatica; Sara Biavaschi, studentessa Magistrale in Informatica che si occupa dello sviluppo di App mobile e Mattia Sabella, studente Magistrale in Informatica al Politecnico di Milano, che si occupa di marketing e gestione finanziaria.

«Siamo tutti cofondatori», chiariscono. Un’idea che fin dal principio si è sviluppata in ambito accademico «L’idea risale a quasi due anni fa - raccontano da DermIA - Stavamo conducendo un progetto di ricerca sulle immagini dermatologiche per migliorare il riconoscimento precoce dei tumori della pelle. Durante questo lavoro ci siamo accorti che i modelli funzionavano davvero bene». Il passo successivo si è evoluto naturalmente nella realizzazione di una prima app dedicata. «All’interno di un esame universitario, una delle cofondatrici, Sara Biavaschi, ha sviluppato una prima app per smartphone dedicata all’automonitoraggio: scattando una foto della propria pelle, l’utente otteneva un’indicazione preliminare – spiega Ignazio Gallo - Avere in mano qualcosa di concreto ci ha fatto capire che potevamo costruire un progetto concreto e reale». Per consentire a ricercatori e docenti di partecipare al progetto, DermIA ha ottenuto il riconoscimento come spin-off dell’Insubria.

Ora la startup sta muovendo i primi passi all’interno di ComoNExT. «Quello che ci aspettiamo è soprattutto di poter sfruttare la grande rete di imprese e startup presenti nell’hub – spiega Gallo - Ci sono realtà simili alla nostra da cui possiamo apprendere molto. Inoltre il supporto di questa realtà sarà prezioso per la partecipazione a bandi, per ottenere finanziamenti e per orientarci nelle prime scelte strategiche. Per una startup avere un contesto così ricco di competenze fa davvero la differenza».

La startup auspica di uscire dal progetto di incubazione con un prodotto certificato e pronto per il mercato. «L’app funziona già da tempo, ma nel settore medico non basta – aggiunge il ricercatore - Serve la certificazione Software as Medical Device senza la quale non si può proporre uno strumento diagnostico. Puntiamo a ottenerla entro un anno, così da poter offrire il servizio e iniziare a venderlo». Nel frattempo, il gruppo ottimizzerà il proprio tempo tra impresa e ricerca. «Chi ha un ruolo accademico lo manterrà, mentre studenti e dottorandi valuteranno il futuro in base alle possibilità che si apriranno con DermIA. Tutto dipenderà dai tempi della certificazione». La startup è la prima realtà italiana a proporre un ecosistema digitale integrato tra pazienti e medici per la prevenzione dermatologica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA