Turismo, la stagione record del lago di Como. «Sopra del 20% sul pre covid»

Jan Bucher al vertice del Grand Hotel Villa Serbelloni che si prepara a festeggiare il traguardo dei 150 anni. «Quasi al completo fino a ottobre e ottimismo per il 2023. Grandi società? Offerte continue ma non vendiamo»

Una stagione fantastica, probabilmente la migliore della storia del turismo lariano, che conferma e rafforza un trend di crescita iniziato alcuni anni fa ed interrotto dalla pandemia. Jan Bucher, general manager del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, di proprietà della famiglia Bucher, traccia un primo bilancio relativo alle presenze turistiche sul nostro territorio e guarda con grande fiducia ai prossimi anni.

Siamo ancora all’inizio di agosto, ma possiamo già tirare le somme. Siete soddisfatti per l’andamento di questa stagione?

Basta guardarsi attorno per avere una risposta chiara. Lo vediamo nella nostra struttura ma anche a Bellagio e in buona parte del territorio lariano. Si tratta certamente di una stagione eccezionale che ci ripaga dopo i due anni critici dovuti alla pandemia. In primo luogo, sono tornati gli americani e questa è un’ottima notizia per il lago di Como. A Villa Serbelloni i turisti provenienti dall’America rappresentano circa il 47% delle presenze ma ci sono altre strutture comasche con percentuali ancora superiori. Il mercato americano è quindi fondamentale per il Lario, anche se noi stiamo cercando di diversificare proprio per evitare che un problema che si verifica in un singolo paese possa metterci in difficoltà. Nel nostro caso c’è stata una netta ripresa anche per quanto riguarda la clientela proveniente dal Regno Unito e dalla Francia. I francesi, in particolare, sono attratti anche dal nostro ristorante Mistral, guidato dallo chef Ettore Bocchia. Inoltre, si sono aperti mercati nuovi, come quelli del nord e dell’est Europa.

Quali sono, a suo parere, le motivazioni alla base di questa stagione straordinaria?

Indubbiamente ha inciso la fine della pandemia. Le persone sono rimaste chiuse in casa o comunque hanno limitato fortemente gli spostamenti per due anni, poi di colpo sono state riaperte le frontiere ed è ripartito il turismo intercontinentale. Si è così generata una stagione molto caotica, con tantissime richieste soprattutto per servizi che vengono normalmente affidati a terzi. Sto parlando, in particolare, di gite in barca, in elicottero, di transfer: in qualche caso diventa complicatissimo riservare per i clienti questi servizi se non sono stati prenotati almeno un mese prima. Noi forniamo questi servizi internamente ma, a livello generale, sappiamo che oggi c’è questa difficoltà. Certo non ci lamentiamo, siamo molto contenti di questo rimbalzo delle presenze.

L’anno 2022 sarà quindi migliore del 2019?

Sì, ormai la tendenza è consolidata e penso che il bilancio dell’anno in corso potrebbe superare quello del 2019 anche del 20%. Villa Serbelloni ha aperto il 1° aprile ed è stata subito piena ed ora abbiamo già quasi tutto completo fino ad ottobre.

Quali cambiamenti ci sono stati a livello di clientela rispetto al periodo precedente la pandemia?

La clientela di una struttura come la nostra, 5 stelle lusso, è rimasta la stessa. Tuttavia non avevamo mai visto un numero così rilevante di richieste last minute. Riceviamo anche centinaia di telefonate al giorno per chiedere una camera per la notte seguente. Ci sembra ormai chiaro che le persone hanno qualche timore nell’effettuare prenotazioni con largo anticipo e nell’acquistare troppo presto i biglietti aerei. Se un potenziale turista ha due giorni liberi la prossima settimana, chiama sperando che ci sia ancora una stanza libera, magari a causa di una disdetta.

La ripresa del turismo coinvolge tutta Italia ma il Lario sta vivendo un autentico boom. Tutto questo è davvero solo causato dalla fine della pandemia?

Io penso che il lago di Como sia entrato alcuni anni fa in un percorso di crescita eccezionale. Poi, purtroppo, nel 2020 e nel 2021 la pandemia ha sospeso questo trend. Credo che nel 2022 si sia pienamente recuperato il terreno perduto, come se non ci fosse stato lo stop pandemico. In ogni caso, il lago di Como è sempre stato una meta turistica apprezzata ma oggi i canali social ed il web hanno permesso un ulteriore sviluppo. Il turismo di alto livello c’è sempre stato, ma tutto avveniva in modo più discreto. Oggi sono presenti star di Hollywood che fanno conoscere, attraverso i canali social, le mete delle proprie vacanze: per tutto il sistema turistico lariano si tratta di una promozione gratuita straordinaria, in tutto il mondo e in tempo reale. Inoltre, gli investimenti effettuati sul territorio, a partire dall’apertura di altre strutture cinque stelle, hanno permesso di promuovere ancora di più il lago di Como.

Quindi non teme la concorrenza?

No, perché i clienti ci sono per tutti, come dimostrano proprio questi giorni. L’importante è lavorare bene insieme per promuovere il Lario.

Quali sono le sue previsioni per il prossimo futuro?

Penso che anche il 2023 sarà un’ottima stagione, come confermano le prenotazioni che stiamo già ricevendo. Sarà tuttavia meno caotica, con una stabilizzazione della situazione. Certo, ci sono anche alcune preoccupazioni legate alla tragica situazione della guerra in Ucraina, all’inflazione e ai costi dell’energia. Ma la domanda è già forte e sono quindi molto ottimista.

Aumenterete i vostri prezzi?

L’incremento dei costi incide fortemente anche sulla nostra attività e quindi un incremento dei prezzi sarà inevitabile.

È stato difficile trovare personale per questa stagione?

Fortunatamente abbiamo un personale molto fidelizzato, con tanti anni di esperienza e con capacità di formare i più giovani. Tuttavia anche noi, come tutti, abbiamo fatto fatica, soprattutto ai piani. Rispetto al passato, oggi vedo meno passione e spirito di sacrificio. Questo lavoro deve piacere, perché in alta stagione certamente può risultare pesante. Credo inoltre che il governo dovrebbe darci una mano, perché il Covid ha inciso molto negativamente sul settore per quanto riguarda il personale: durante la pandemia, molti hanno cambiato lavoro e non è facile trovare sostituti.

Per il Grand Hotel Villa Serbelloni, quali programmi ci sono per il 2023?

Siamo nati nel 1873 e quindi il prossimo anno festeggeremo 150 anni di storia. Stiamo pensando a numerose sorprese proprio per sottolineare questo anniversario: certamente sarà proposto un menù che ripercorrerà la storia della cucina, ci saranno poi pensieri speciali per i nostri ospiti ed altre attività che non voglio svelare, anche perché ora siamo molto impegnati a gestire il presente. Per il futuro abbiamo inoltre numerosi progetti legati alla sostenibilità e poi ogni anno investiamo nella struttura, mantenendo lo stile neoclassico che ci contraddistingue ma adattandoci ai tempi moderni ed alla clientela di oggi. Non facciamo parte di catene che hanno policy precise e quindi possiamo gestire autonomamente gli investimenti annuali nel nostro hotel .

A proposito di catene, continuano i corteggiamenti per acquistare il Grand Hotel dalla vostra famiglia?

Ne riceviamo in continuazione ma siamo una famiglia molto unita ed amiamo il nostro lavoro. Siamo tutti molto legati a questo hotel: fino a quando avremo la possibilità e riusciremo ad ottenere risultati importanti ed apprezzamento internazionale, Villa Serbelloni resterà della nostra famiglia. Le catene alberghiere mondiali sono molto potenti e possono sovrastarti: per questo siamo fieri di avere resistito e penso che questa sia una buona notizia anche per tutto il sistema alberghiero nazionale.

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