«Il mio piano urbanistico tradito. Torno doveva essere tutelata»

L’esperto Parla l’architetto che aveva dettato le regole edilizie: «Fino allo scorso anno la linea è stata mantenuta. Poi, all’improvviso, la novità del resort»

«Questo approccio al territorio non è più ammissibile. Le scelte devono essere condivise e partecipate; oggi non bisogna puntare a un processo di espansione, ma alla tutela e valorizzazione, qui invece si sta facendo uno stravolgimento». Giovanni Franchi, architetto urbanista, è stato il redattore del Piano di governo del territorio (PGT) di Torno entrato in vigore dieci anni fa, ovvero lo strumento di pianificazione urbanistica che ha lo scopo di definire l’assetto dell’intero territorio comunale. PGT che, fino al 2023, aveva sempre mantenuto per la zona interessata dal progetto del nuovo resort di lusso la denominazione di “ambito del tessuto urbano consolidato di antica formazione – ville storiche e relativi contesti di pregio storico, architettonico e ambientale”.

Il passato

Per farla breve, erano ammessi solo interventi fini al restauro o piccola ristrutturazione. Questo fino al 5 aprile del 2023, quando l’amministrazione guidata dal sindaco Rino Malacrida con atto di indirizzo e delibera «dava mandato all’ufficio tecnico comunale per i necessari adempimenti correlati all’attuazione della procedura finalizzata all’approvazione della proposta di PIl in variante urbanistica del PGT vigente».

E così, dalle piccole manutenzioni conservando l’esistente, si è passati alla possibilità di gettare una colata di cemento e stravolgere un’area di 29mila metri quadri. «Da oltre un anno si sta lavorando a questa variante senza che nessuno dei cittadini, associazioni, enti fosse fatto partecipe di questa scelta – tuona Franchi -. Ricordo che il processo di partecipazione dovrebbe essere uno dei passaggi pubblicisti amministrativi a cui porre più importanza, come peraltro dettato dalla legge regionale. Faccio questo mestiere da quasi 40 anni, occupandomi di PGT in giro per la Lombardia e mi sono preoccupato per questa procedura. Dal 2014, data in cui entrava in vigore il PGT a Torno, quell’area è stata sempre considerata una zona per ville e parchi, si potevano fare modestissimi ampliamenti sugli edifici esistenti e nulla più, per il rispetto della componente ambientale e paesaggistica e per la valorizzazione del territorio e di un sistema».

E il presente

E aggiunge: «Questa amministrazione ha fatto due varianti, nel marzo del 2018 e nell’aprile 2022 e ha sempre bene o male tenuto questa linea. Poi, tutto a un tratto, la novità. Le ricadute sul paesaggio sarebbero incredibili, pensiamo solo al progetto di tre nuove darsene in contrasto con il piano paesistico regionale. Se la proposta fosse stata condivisa e partecipata, forse sarebbe stata mitigata. Perché arrivare fino a questo punto senza aver coinvolto nessuno?». E conclude Franchi: «Gli edifici a destinazione turistico/ricettiva saranno su una superficie lorda di 5080 mq, mentre gli edifici con destinazione residenziale su 3683 mq: considerando solo questi ultimi, sarebbe come costruire 37 appartamenti di 100 mq, questo forse rende bene l’idea. Decisamente impattante per un’operazione che, come si legge nella relazione economica, sarebbe pari a 102 milioni di euro».

Secondo l’urbanista, in buona sostanza, «si sta stravolgendo in maniera irreversibile circa 30.000 metri quadrati di area fronte lago. Un disastro, a mio avviso, sia dal punto di vista urbanistico: le regole vigenti per tale ambito non vengono variate ma completamente stravolte, nessuna attenzione è stata posta al sistema della mobilità considerando che tutto questo intervento andrà a gravitare, ahimè, sulla strada Lariana andando ad aumentare il caos viabilistico della stessa, nessuno sforzo alla salvaguardia e valorizzazione della componente ambientale e paesaggistica e da ultimo il concambio di opere pubbliche previsto non tiene conto di alcuna compensazione e non risulta coerente con le volumetrie progettate considerato anche lo scomputo per alcune di esse non solo delle urbanizzazioni primarie ma anche delle secondarie e del costo di costruzione». Tutte argomentazioni messe nere su bianco e che questa sera, venerdì, il sindaco Rino Malacrida, in occasione di un incontro elettorale, ha assicurato di poter e voler confutare.

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