Pasqua e Pasquetta di grandi folle a Como. Il commento del sindaco: «Caos per i turisti? Non vi va bene niente...»

Il dibattito Il sindaco: «Ai comaschi non piace il Natale vuoto ma nemmeno la Pasqua con tanta gente». Binda: «Per i residenti spostamenti impossibili». Nessi: «Intervenire sul piano della gestione dei flussi»

A Natale la città era vuota e non andava bene, a Pasqua il lago è stato preso d’assalto dai turisti e non va bene lo stesso. Secondo il sindaco Alessandro Rapinese noi comaschi dobbiamo metterci d’accordo: «Qui non va mai bene niente».

Pulizia e verde

Sulla gestione del turismo l’amministrazione comunale è impegnata su ciò che è di sua stretta competenza, la pulizia, la cura del verde, l’ordine pubblico. Più difficile costruire nuove infrastrutture e potenziare collegamenti e mezzi pubblici.

«No, non posso fare un ponte da Blevio a Tavernola – dice Rapinese – ci stiamo comunque interrogando sui flussi viabilistici, ho incontrato degli interlocutori importanti sul tema della Ztl, ho delle idee che metteremo in campo. Le illustreremo una volta pronte. Per ora non posso chiudere l’arrivo da Torno, altrimenti le macchine devono fare il giro da Bellagio. Sul traffico la città è un punto di snodo. Nel fine settimana c’erano diversi appuntamenti concomitanti. Non ho visto disastri. Il Natale tranquillo è stato un flop, la Pasqua con tanti arrivi è già un allarme. Mettiamoci d’accordo, non va mai bene niente».

La gestione del turismo però passa anche dalle istituzioni. Il sovraffollamento si traduce in battelli stracarichi, code alla funicolare, taxi introvabili e servizi non all’altezza. È vero che non tutto è di competenza del Comune. Ci sono però città italiane che, prese d’assalto, chiedono leggi speciali, numeri chiusi per i turisti, zone rosse per i visitatori. «Mi auguro intanto che tutti abbiano notato la pulizia e l’ordine, i giardini fioriti come mai prima d’ora – spiega sempre il sindaco – e i 24 agenti per strada a Pasquetta. Sulle altre ipotesi sono aperto al dialogo. Io però non ho visto paralisi. Noi abbiamo senza dubbio una vocazione turistica ed infatti a giugno iniziano i cantieri per riqualificare finalmente i giardini a lago e in settimana apriamo bandi da 12 milioni di euro per fare bella Villa Olmo».

Insomma senza troppi voli pindarici il primo cittadino, come nel suo stile, è intenzionato a fare dei primi passi concreti. Non teme che il turismo un domani si mangi la città e spopoli il centro storico, al massimo è convinto che i residenti abbiano bisogno di parcheggi più comodi.

Le voci critiche

Però le voci critiche non mancano. «In questi giorni abbiamo assistito alla tempesta perfetta che ha messo in ginocchio la mobilità cittadina – scrive al nostro quotidiano l’ex assessore Nini Binda - tanto turismo, è vero, ma per i locali gli spostamenti sono diventati un problema sempre più grave. Non riuscire a spostarsi da casa, o fare ciò che una persona vorrebbe fare, ha implicazioni enormi anche sulla libertà di chi si sposta in auto e rischia addirittura di perdere un lavoro perché irraggiungibile». Binda elenca alcune possibili soluzioni viabilistiche: bisogna intervenire a partire da piazza Matteotti visto il traffico in arrivo dalla Lariana.

«Il caos delle vacanze pasquali, con conseguente invasione di turisti a Como e sul lago, impone una riflessione seria – dice Vittorio Nessi, capogruppo della minoranza consiliare Svolta Civica - perché si parla del futuro stesso di questa città. È evidente che una risposta al fenomeno, in crescita costante, non possa arrivare, almeno nel breve medio termine, dalla realizzazione di nuove infrastrutture viabilistiche. Occorre, allora, intervenire sul piano dell’organizzazione dei flussi». Nessi in sostanza suggerisce di riunire al tavolo le associazioni di categoria, i vicini sindaci e i corpi intermedi per costruire insieme politiche utili alla gestione del turismo.

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